Cronaca locale

"Sala non ha più voglia di fare il sindaco. Milano tornerà a destra"

L'europarlamentare di Fdi va all'attacco: "Sul Covid è stato superficiale, troppi errori"

"Sala non ha più voglia di fare il sindaco. Milano tornerà a destra"

Carlo Fidanza, europarlamentare di Fratelli d'Italia. Quando vi siederete al tavolo con Fi e Lega per decidere il candidato sindaco a Milano?

«Ai primi di ottobre, chiusa la partita delle amministrative del 20-21 settembre, ci vedremo per cominciare a ragionare. C'è una fretta giornalistica, ma non reale: sia Albertini che Moratti vennero scelti a pochi mesi dal voto. E prima vedremo se si ricandiderà Beppe Sala, sia per decidere il profilo del candidato, uno troppo simile rischierebbe di perdere, sia perché nomi della società civile che lo considerano un avversario forte per ora stanno coperti. Anche se credo che sia più battibile di quello che sembra».

Crede?

«Il bilancio è fallimentare. Tra piste ciclabili folli, invasione di monopattini senza regole e corsie sempre più strette, immigrazione fuori controllo e movida selvaggia, il malcontento dei milanesi cresce. E se il centrodestra si presenta compatto e convinto, può tornare a vincere.

Come ha gestito l'emergenza Covid?

«In modo confuso. Nella prima fase è stato molto superficiale, quando ha capito di avere esagerato si è eclissato e ha gestito l'ordinario, cercando di non fare danni,e nella fase finale ha cercato la polemica costante con Regione. La città aveva bisogno di una guida salda, è stato molto lontano dalle categorie massacrate: ristoratori, esercenti, commercianti. Mi pare che non abbia più voglia di fare il sindaco, casomai vorrebbe avventurarsi su scenari nazionali».

Nel caso si scalda il Pd Pierfrancesco Majorino...

«Penso sia molto battibile: il profilo ideologico delle giunte degli ultimi anni sarebbe ancora più marcato, idem la distanza dalla Milano che produce».

Il pallino è in mano alla Lega? Parla già di un manager.

«Se hanno nomi della società civile li valuteremo insieme, ma sarà una scelta di coalizione, non di un singolo partito. Se decideremo per un profilo politico, a meno che non si candidi Salvini, ci sono diversi nomi di Fdi che per storia e radicamento in città potrebbero giocarsela. Ma non c'è particolare tensione sulle bandierine, alla fine troveremo senza problemi la quadra con Fi e Lega».

Nel 2016 Fdi restò fuori da Palazzo Marino, ora sale nei sondaggi, quali obiettivi si pone per il 2021?

«Siamo cresciuti, abbiamo ritrovato rappresentanza in consiglio comunale (Andrea Mascaretti è passato da Fi a Fdi, ndr.) e ci siamo rafforzati nei Municipi. Penso che andremo in scia con la crescita nazionale. E grazie a Giorgia Meloni che tiene a Milano e alla Lombardia e ci viene spesso, siamo più attrattivi».

Non c'è il rischio che alcuni prendano Fdi come un tram per la ricandidatura?

«Il rischio di imbarcare persone animate da eccessivo arrivismo c'è, ma se a livello locale ci sta che venga messo in lista chi ha militato prima in Zona o in consiglio con altri partiti, per le Politiche o altri ruoli di prestigio fisserei almeno 3 anni di militanza. Va bene aprire, ma Fdi non è un tram per avere un seggio garantito a Roma».

Prossime Comunali: a Segrate, Corsico e Cologno il centrodestra è diviso.

«Il centrodestra è compatto in tutti i Comuni, contiamo di confermare i sindaci uscenti e toglierci qualche soddisfazione. In quei tre Comuni Fdi e Lega hanno confermato l'accordo e Fi ha suoi nomii. Se non riuscissimo a vincere al primo turno, auspichiamo che gli elettori Fi al ballottaggio votino centrodestra».

Teme che il governo non candiderà Milano come sede del Tribunale Ue dei brevetti?

«Quello che sta avvenendo è inaccettabile. Sala e il Pd stanno svendendo Milano ai 5 Stelle che spingono per Torino, per risarcire la loro sindaco Appendino del suo stesso errore sulle Olimpiadi 2026. Giocano sulla pelle di Milano, della sua comunità imprenditoriale e giuridica, per l'ennesima spartizione partitocratica di un governo al capolinea.

Qualsiasi altra candidatura sarebbe uno schiaffo intollerabile e la garanzia quasi certa di farci soffiare anche questa opportunità».

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