Sala: "Ora accertare le colpe". Famiglie ricollocate dal Comune

Il sindaco: "Una costruzione moderna non può essere tanto vulnerabile". Palazzo Marino sarà parte civile

Sala: "Ora accertare le colpe". Famiglie ricollocate dal Comune

Chiede che «le responsabilità siano accertate con rapidità» il sindaco Beppe Sala a proposito dell'incendio che ha divorato in un quarto d'ora il grattacielo di 18 piani in via Antonini 32, mentre il Comune sta valutando se costituirsi parte civile. «La Torre del Moro è stata costruita poco più di 10 anni fa e non è accettabile che un edificio così moderno si sia dimostrato del tutto vulnerabile - osserva Sala-. Quello che è apparso chiaro sin da subito è che il rivestimento esterno del palazzo è andato in fiamme in modo fin troppo rapido, in una dinamica che ha ricordato da vicino l'incendio della Grenfell Tower di Londra di qualche anno fa». Nel mirino degli inquirenti l'impianto antincendio che sembra che non abbia funzionato in tutti i piani della torre e il materiale di rivestimento della facciata, «spacciato» come ignifugo e che invece si è «sciolto come butto» in 8 minuti.

Sono in totale 74 le persone evacuate, di cui 22 ospitate negli alberghi messi a disposizione dal Comune. «Abbiamo assistito le famiglie che non avevano una sistemazione per la notte, offrendo loro una collocazione in hotel - raccontava ieri mattina il sindaco -. Nelle prossime ore lavoreremo per garantire ai residenti tutto il supporto necessario». Un furgoncino con un gazebo della protezione civile del Comune è stato allestito in uno dei benzinai sull'altro lato della strada, per raccogliere le richieste degli inquilini e offrire assistenza.

L'assessore alle Politiche sociali e abitative di Palazzo Marino Gabriele Rabaiotti, intervenuto ai microfoni di Radio Cusano Campus profila la possibilità che il Comune si costituisca parte civile: «Adesso è prematuro dirlo, valuteremo se ci costituiremo parte civile. L'intervento è stato sollecito - aggiunge Rabaiotti - così come l'appello che è stato fatto per capire chi era dentro e chi era già fuori. I vigili del fuoco e la polizia sono intervenuti in tempo record. La cosa più importante è che nessuno sia rimasto ferito o abbia lasciato lì la propria vita. Poteva essere veramente una catastrofe. Il Comune e il pubblico intervengono a supplire nei momenti di emergenza - continua l'assessore -, ma questa situazione riguarda un edificio privato quindi vi è tutta una componente di situazioni assicurative che non dipende da noi. Dobbiamo aspettare che siano chiari gli estremi delle loro forme assicurative e capire quando e come potrà essere ristabilita una soluzione abitative per queste famiglie. Ragionevolmente la Procura ha aperto un'indagine per accertare le cause di questo incendio». «Il Comune di Milano non dovrebbe avere alcun dubbio sul costituirsi parte civile» per l'assessore regionale alla Sicurezza Riccardo de Corato. «Chi ha controllato o chi avrebbe dovuto controllare che il palazzo fosse rivestito o meno da materiale resistente alle fiamme? La Magistratura ha affidato al Nucleo Investigativo Antincendio dei vigili del fuoco il compito di far chiarezza sul materiale che riveste il cappotto termico - sottolinea De Corato - sul corretto funzionamento del sistema antincendio e l'acquisizione di documenti sulla progettazione e soprattutto sul tipo di materiali utilizzati per la costruzione della Torre del Moro».

Sono tanti i punti che dovrà approfondire l'indagine aperta per disastro colposo dal procuratore aggiunto Tiziana Siciliano, a capo del dipartimento Tutela salute, e dal pm Pasquale Addesso, che dovranno far luce innanzitutto su chi ha realizzato i lavori e analizzare il progetto esecutivo per capire quali materiali sono stati utilizzati.

Per l'assessore regionale «dovrebbe costituirsi parte civile anche il Governo che deve adoperarsi per prevedere una legge che imponga agli edifici di avere involucri ignifughi».

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