È stato il quarto e ultimo match a quattro. I candidati alle primarie del centrosinistra sono tornati a confrontarsi (e dividersi) nel salotto della Gruber a La7. Francesca Balzani, Pierfrancesco Majorino e Antonio Iannetta a Roma, Giuseppe Sala collegato da Milano. Fino a ieri mattina la sua presenza era in forse, aveva declinato per impegni elettorali. Giocando - come spesso ha fatto - sul doppio ruolo di candidato e commissario Expo, Sala doveva essere alle 20 a una cena (25 euro per partecipare) su «Milano città del mondo» organizzato dai Rotary. Con lui, due «fornitori» del 2015: Stefano Luigi Linati (coordinatore finanziario per Mosimann's Italia che ha gestito le cucine dei padiglioni Uk, Qatar e Cile) e Jacopo Moroni (risk Manager per Aon, società di assicurazioni di Expo»). Per salvare cena e sfida in tv, la puntata è stata registrata alle 18,45.
Ancora critiche di Sala alla vicesindaco Balzani per la proposta dei bus gratis per tutti («giusto che un benestante paghi»), mentre lei ha riconosciuto che è «stato determinante per Expo, ma serve chiarezza sui conti». E sull'appoggio di quattro ministri renziani ironizza, «non penso che significhi avere l'appoggio del governo». Il manager prova a catturare i voti della sinistra promettendo un posto in giunta agli avversari: «Vorrei Balzani e Majorino con me, sono due persone di assoluto valore». Ma non abboccano: «Dopo le primarie dobbiamo dare tutti una mano, non spartirci i posti». Sul tema profughi, «a Milano c'è posto» dice l'assessore, «il tema non è se c'è o non c'è posto - replica la Balzani- questi fenomeni non sono un'emergenza, vanno gestiti meglio». E Sala e Balzani non condividono i toni di Renzi in Europa, giusto chiedere più flessibilità dicono entrambi.
Ma «io sono più conciliante» ammette il manager e per la vice «il metodo che funziona di più in Ue sono il compromesso e la trattativa». E dopo la dichiarazione di voto del sindaco per la Balzani, Sala torna a marcare la discontinuità: «Io sono un interprete un po' diverso da lui».Ultimi giorni per gli endorsement, ma anche per mettere in crisi (da sinistra) i candidati avversari. La segretaria dem alla Camera Barbara Pollastrini ieri ha espresso il proprio voto per Majorino. Luca Gibillini (Sel) e Carlo Monguzzi (Pd) hanno cucinato per Sala un documento con cinque domande scomode su Expo e trasparenza. Tra queste: perché non abbia raccolto le indicazioni del comitato antimafia del sindaco su accessi e controlli nei cantieri, perché non abbia fornito i nomi delle ditte che hanno avuto accesso al cantiere e i mezzi impiegati e perché non abbia fatto chiarezza su due affidamenti (uno da 200mila e l'altro da 500mila euro) assegnati senza gara. A Sel - o almeno a pezzi del partito - sono pronti ad aprire le porte quei pezzi della sinistra che va da Rifondazione a Possibile di Civati che ieri si è radunata per mettere a punto la strategia del dopo primarie: un candidato e un programma unitario.
Dalle polemiche alle feste di chiusura coi volontari: la Balzani ha prenotato domani il Teatro Parenti (atteso anche Pisapia), Sala dovrebbe puntare su una cena al Giambellino e Majorino sarà alla Fabbrica dell'esperienza in via Brioschi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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