Beppe Sala ha deciso: tornerà a fare in sindaco. Niente dimissioni, dunque, per l'ex commissario di Expo finito sotto inchiesta con l'accusa di falso nella gestione dell'appalto della "piastra" dell'Esposizione universale. Sala fa tutto da solo: prima si auto-sospende, poi si rimette sullo scranno con un annuncio su Facebook.
"Cari concittadini, mi sono dovuto assentare per qualche giorno dal lavoro. Lasciate che vi spieghi il perché". Inizia così la lunga lettera "spedita" via Facebook da Sala ai cittadini per spiegare le motivazioni delle sue scelte. Il resto è un lungo resoconto di quanto accaduto giovedì scorso, quando il sindaco ha appreso di essere stato iscritto dalla Procura Generale di Milano nel registro degli indagati. La reazione di Sala fu "isterica", come denunciato dal suo avversario Stefano Parisi, tanto che la mattina si presentò in prefettura per "sospendersi" dall'incarico di primo cittadino perché "un professionista, un uomo d’azienda e, tanto più, un amministratore pubblico hanno nell’integrità morale l’elemento insostituibile della propria credibilità".
"Ho fiducia nella magistratura, certo - continua Sala in polemica con i Pm - Ma non posso negare il mio stupore nell'aver appreso la notizia dalla stampa. Mi direte, non è certo la prima volta. Vero, ciò nondimeno dobbiamo tutti insieme fare uno sforzo per non considerare la cosa 'normale'". E così torna a ribadire la sua totale estraneità ai fatti contestatigli dalla Procura Generale: "Lo sforzo di trasparenza che è stato compiuto ha aiutato la credibilità internazionale dell'evento - dice Sala - So di aver agito sempre nell'unico interesse di portare Expo 2015 al successo, con tutte le opere pronte il giorno dell'inaugurazione. Come so perfettamente di non aver mai goduto di nulla che non fosse il mio regolare stipendio e di non aver mai utilizzato i miei poteri per favorire qualcuno".
In realtà la decisione di allontanarsi da Palazzo Marino, oltre che un messaggio politico, ha anche permesso al sindaco di prendere tempo e verificare su cosa stiano indagando i magistrati. "Le verifiche svolte dai miei legali in queste intense giornate hanno chiarito sufficientemente il merito dell'indagine e l’inesistenza di altri capi di imputazione - ha esultato Sala - Torno a fare il Sindaco, certo della mia innocenza verso un’accusa che non costituisce un condizionamento della mia attività". Nei giorni scorsi si era presentato in Procura per parlare con i pm, un incontro che entrambe le parti avevano definito "proficuo".
Ora Sala ha già lasciato la sua abitazione per tornare a Palazzo Marino: "Milano ha il dovere di condurre la ripresa del nostro Paese anche attraverso la conferma di un modello amministrativo che mette al centro del suo operato trasparenza e legalità".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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