Cronaca locale

Sala strizza l'occhio al Movimento: "Da Grillo rivoluzione straordinaria"

L'affondo al Pd: «Invece di ridere qualcuno dovrebbe imitarlo»

Sala strizza l'occhio al Movimento: "Da Grillo rivoluzione straordinaria"

Nonostante le minacce più o meno marcate di Matteo Renzi di far saltare il banco, secondo il sindaco Beppe Sala il governo Pd-M5S (almeno) per ora non corre rischi, il premier Giuseppe Conte secondo lui «mangerà il panettone, e pure la colomba». Non si stupisce, ha ammesso ieri a margine di un incontro, degli attacchi del neo leader di Italia Viva a Conte, «il motivo per cui è uscito dal Pd è stato per segnalaer un proprio modo di vedere la politica. Bisogna però capire - ha puntualizzato - dove sta il confine tra il segnalare la propria posizione e minacciare un disimpegno. Non rischiamo di mettere a repentaglio lo sforzo fatto perchè questo governo deve andare avanti». Semmai avverte il Pd che è ora di darsi una scossa: «Spero che non si sieda sul fatto che è tornato al governo e che Renzi - la punzecchiatura di Sala - è partito con sondaggi poco esaltanti, perchè c'è poco da star tranquilli. La situazione è talmente in evoluzione che è chiaro che i partiti continueranno ad esistere, ma non so se tra 24 mesi vedremo gli stessi». Continua a ribadire che «non è certo che saranno il Pd e i 5 Stelle» ad interpretare tra qualche tempo le richieste che vengono dal mondo ambientalista, quello dei giovani che oggi scendono in piazza per Fridays for Future ma che - ha puntualizzato giorni fa - hanno bisogno di qualche adulto esperto per evolvere in un movimento politico o partito. Si è già auto-candidato a rappresentare quel mondo. I temi green e al digitale (altro tema che sottolinea Sala) sono priorità dei grillini, a cui forse non casualmente ieri ha strizzato l'occhio il sindaco: «Noi possiamo ironizzare sui 5 Stelle ma Beppe Grillo ha fatto una rivoluzione straordinaria e qualcuno invece di sbeffeggiarlo dovrebbe pure imparare. C'è molto spazio per il cambiamento, serve coraggio».

A Sala resta un anno e mezzo di mandato, poi chissà.

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