Cronaca locale

Sala lo voleva privato, l'Idroscalo salvato dal centrodestra

Nasce una fondazione per sventare il rischio che gli enti pubblici finiscano in minoranza

Sala lo voleva privato, l'Idroscalo salvato dal centrodestra

Alla fine il centrodestra è riuscito a spuntarla: l'Idroscalo non sarà «privatizzato» e continuerà ad essere il mare dei milanesi.

La vicenda. Alla prima occasione utile dopo le ultime elezioni, il centrosinistra in Consiglio metropolitano guidato dal sindaco Giuseppe Sala aveva presentato un ordine del giorno con cui si annunciava l'intenzione di sciogliere l'istituzione creata poco più di tre anni fa per la gestione del parco e del bacino. «Di fatto Sala avocava a se stesso il potere di nominare una commissione che valutasse la formula giusta per l'Idroscalo», spiega il capogruppo della Lega il Consiglio metropolitano di Milano Samuele Piscina. Nonostante l'autonomia gestionale, l'istituzione non era stata in grado di attrarre ulteriori finanziatori, complici anche gli anni del Covid che hanno influito negativamente sul bilancio dell'ente.

Per questo Sala e il centrosinistra avevano in mente un organismo separato dalla Città metropolitana e aperto alla partecipazione di soggetti pubblici e privati. «Il rischio aggiunge Piscina era di arrivare a un affidamento in gestione totale o a una fondazione che prevedesse la maggioranza del Consiglio di amministrazione nelle mani del privato». Che, banalmente, avrebbe potuto decidere di imporre un prezzo di accesso al parco o per ombrelloni e lettini. Dopo un lungo lavoro di mediazione e tramite un maxi emendamento approvato a condiviso anche dal Pd, si è arrivati quindi a una soluzione: «Abbiamo ottenuto tutte le garanzie fondamentali per l'inserimento di un soggetto privato nella governance va avanti il leghista - creando al tempo stesso anche discontinuità nei confronti di una gestione che in passato aveva lasciato molti dubbi». E non solo per i conti aggravati dalla pandemia. Tra il cda e la dirigenza dell'istituzione, infatti, più di una volta erano volati gli stracci soprattutto per alcune entrate relative a iniziative svolte nell'Idroscalo.

Adesso sarà creata una fondazione aperta ai privati in cui però, grazie alle barricate del centrodestra, i componenti dell'organo di amministrazione saranno designati in maggioranza dagli enti pubblici partecipanti, inclusi i Comuni di Milano, Segrate e Peschiera Borromeo e Regione Lombardia, precedentemente esclusi. «Sono soddisfatta perché eravamo partiti da un'imposizione arrivata tra capo e collo, senza nessun preavviso», commenta Vera Cocucci, capogruppo di Forza Italia in Consiglio metropolitano.

Un «grande successo politico», il frutto «di mesi di lavoro e approfondimento continua Cocucci apprezzo che si siano ascoltate le osservazioni strutturali delle opposizioni, temi su cui non potevamo assolutamente fare un passo indietro». Ad ogni modo «abbiamo vinto la battaglia ma non la guerra», avverte Piscina. Ora una commissione dovrà stilare un business plan e scegliere il futuro modello di gestione entro la fine dell'anno. Sarà composta da membri che parteciperanno a un avviso pubblico, svolgendo il compito gratuitamente e dopo essere stati nominati in accordo con tutti i sindaci dei Comuni coinvolti e del presidente della Regione.

Senza dimenticare «le garanzie per il personale nel passaggio al nuovo modello concludono Piscina e Cocucci che dovrà avvenire nella piena salvaguardia dei livelli occupazionali».

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