Sarà che la prima giornata di saldi ha coinciso con uno dei sabati più caldi dell'estate. Sarà. Fatto sta che il solito via vai nelle vie dello shopping non s'è visto. Poche file, poca gente in giro con i sacchetti. L'unica eccezione l'hanno fatta i turisti, giapponesi in testa, in coda dalle prime ore del mattino davanti alle boutique griffate di Montenapo e via della Spiga. Sono loro la vera garanzia per i commercianti: loro che provano, curiosano, girano, spendono. E tengono in piedi i bilanci che altrimenti scricchiolano sotto la prudenza degli acquisti dei milanesi.
Le stime dei commercianti sono desolanti. «Il dato è ovviamente parziale - commenta Giorgio Montingelli, Unione del Commercio - ma l'affluenza nei negozi è molto bassa, per ora stiamo registrando un calo delle vendite del 30-40%». Nessuno avrebbe mai detto di dover rimpiangere gli affari, già ridotti, dell'anno scorso.
Più prudente il giudizio di Confesercenti che ha realizzato un primo sondaggio tra i commercianti di Milano e della grandi città italiane. «L'afflusso dei clienti è stato sostanzialmente simile a quello dello scorso anno - si legge nella nota - Quindi si ha fiducia in una conclusione tutto sommato positiva della prima giornata», anche se «la crisi si sente», con una maggiore attenzione al prezzo e un calo del 10% dello scontrino medio.
«Già - commenta Montingelli - ma quando i dati ufficiali parlano di un calo del 10%, vuol dire che è più del doppio. Di solito i commercianti tendono a non esagerare con le percentuali negative per non scoraggiare i clienti». Al contrario, il Codacons ribalta completamente i numeri e parla di un afflusso di clienti nei negozi superiore del 13% rispetto al 7 luglio 2012 e un aumento delle vendite del 9%. Un dato positivo rispetto al resto d'Italia dove si è registrato un calo delle vendite tra il 12 ed il 17%. Il dato però, avverte il Codacons, «non è così positivo come può a prima vista sembrare. Lo scorso anno infatti in Lombardia si era pubblicizzata la partenza dei cosiddetti pre-saldi a giugno. I clienti, quindi, si erano distribuiti tra i pre-saldi e i saldi veri e propri. Inoltre c'era stato un crollo senza precedenti con un afflusso inferiore del 20% sul 2011 ed una riduzione delle vendite del 15%».
A dare la mazzata finale ai negozianti, è stata la cancellazione degli sconti pre saldi. Insomma, ci si gioca tutto nelle prossime due settimane. Quella di oggi sarà una giornata cruciale. In barba a tutte le polemiche sulle aperture domenicali, tutti i commercianti interpellati dicono che terranno aperto: «Siamo mica matti, non possiamo fare altrimenti, abbiamo bisogno di vendere» sostengono.
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