Cronaca locale

Sale sull'autobus, tira fuori la pistola e spara dei colpi a salve

È accaduto a Milano, sulla linea 67 alla fermata di Quinto Romano. Un caso molto simile, nella stessa zona, si era verificato a giugno e per l'episodio era stato denunciato un 21enne della zona

Sale sull'autobus, tira fuori la pistola e spara dei colpi a salve

Ha aspettato che l'autobus si fermasse alla pensilina, è salito a bordo e, improvvisamente, ha sparato alcuni colpi a salve con una pistola scacciacani. Infine è fuggito subito, lasciando terrorizzati gli altri passeggeri presenti sul mezzo. È accaduto a Milano, ieri mattina, intorno alle 9.40, sull'autobus 67 Atm, sulla linea che copre la tratta piazzale Baracca e via Scavini. Secondo quanto riportato da Il Giorno, l'episodio si è verificato alla fermata di Quinto Romano, quando un uomo (non ancora identificato) è salito sul mezzo di trasporto pubblico e con il suo gesto avrebbe spaventato tutti. Compreso il conducente, che ha dato subito l'allarme alla centrale operativa. Nel giro di pochi minuti, le forze dell'ordine e il personale della security Atm hanno raggiunto il luogo dell'incidente e si sono messi sulle tracce del responsabile.

Quello accaduto ieri mattina, però, non è un episodio isolato. Almeno non negli ultimi mesi. Perché lo scorso 28 giugno, un ragazzo di 21 anni, sempre nella stessa zona, in via Quinto Romano nell'angolo via Budrio, era sceso dal mezzo pubblico su cui era salito, si era girato di scatto, aveva preso la mira e aveva sparato una decina di colpi con una scacciacani modello Gluck alle gomme di un autobus della linea 76. In quella circostanza, i carabinieri del nucleo operativo della compagnia Magenta avevano capito subito che il responsabile aveva utilizzato un'arma finta, anche perché sul mezzo non c'erano segni di alcun tipo, né sugli pneumatici, né sulla carrozzeria. E soprattutto, in quel caso, il fatto era stato ricondotto all'azione di uno squilibrato e non a un atto di terrorismo. In quella circostanza, i militari avevano individuato velocemente il presunto responsabile, il 21enne già noto agli archivi per un precedente per minacce, residente con i genitori a poche decine di metri dalla fermata della 76.

In quel caso, la perquisizione nell'appartamento del ragazzo da parte delle forze dell'ordine aveva fatto emergere l'esistenza di un vero e proprio arsenale. Oltre alla riproduzione della semiautomatica di fabbricazione austriaca (con anche il relativo munizionamento di 40 cartucce a salve), gli investigatori avevano individuato un'altra pistola scacciacani, simile a una pistola a tamburo con due cartucce a salve, un machete, sette coltelli (di cui quattro a farfalla e tre multiuso), un taglierino con impugnatura artigianale e un tirapugni. Il responsabile dell'attacco di giugno, ai militari aveva spiegato di aver litigato con alcuni amici e che, in quel momento, era "arrabbiato con il mondo". Il 21enne era statio denunciato per interruzione di pubblico servizio, procurato allarme ed esplosioni pericolose.

Dell'autore dell'ultimo colpo, avvenuto ieri mattina, invece, ancora non si hanno notizie e certe.

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