Se esistesse un borsino politico per seguire le «quotazioni» delle alleanze tra i partiti, in questi giorni sarebbe estremamente altalenante. Soprattutto alla voce Lega-Ncd. Meno di una settimana fa il «titolo» era in netto in rialzo: giovedì è stato firmato il Patto per Milano e il centrodestra lombardo ha rafforzato l'alleanza in vista delle nuove sfide elettorali.
Ma la giornata di ieri si è chiusa con un ribasso che sta destabilizzando l'intera coalizione. Tutto è cominciato con le dichiarazioni del segretario leghista Matteo Salvini, che ha aperto la settimana politica mettendo un po' di pepe al dibattito sulla scelta del candidato sindaco. Argomento che è già in alto mare per i fatti suoi.
«La Regione è la Regione, Milano è Milano» ha detto Salvini, accantonando l'ipotesi di un'alleanza con il Nuovo centrodestra per le comunali. E, puff , ecco che sono precipitate anche le «azioni» di Maurizio Lupi, il capogruppo di area popolare alla Camera, in pole position per la poltrona di Palazzo Marino e ben visto da tutte le anime del centrodestra. Tutte tranne che dalla Lega. Salvini non ha esitato a ribadire il concetto, giusto per mandare un messaggio chiaro agli alleati. E lo ha fatto a poche ore dalla cena organizzata a Milano per raccogliere finanziamenti per la campagna elettorale.
Pazienza se in Regione ci si è appena stretti la mano e ci si è detti: «Proseguiamo uniti nonostante tutto». Nonostante le crepe, nonostante l'arresto del vice della regione Mario Mantovani, nonostante le tensioni nel rimpasto della squadra. «A livello nazionale - ha spiegato Salvini - Ncd sta ancora sostenendo il governo Renzi, che sta dissanguando Milano. Difficile rilanciare la città con chi sta depredando Milano». C'è da dire che, se non altro, Salvini ha smussato un po' i toni rispetto a qualche mese fa, quando le sue parole contro Ncd furono ben più crude e lo portarono addirittura a imporre un aut-aut al presidente di Forza Italia Silvio Berlusconi: «O noi o loro» aveva detto escludendo possibili alleanze.
«Se la Lega decide si seguire la propria strada, trarremo le nostre conseguenze» ha replicato Maurizio Lupi che tuttavia si è mostrato disponibile all'alleanza: «Dobbiamo fare tutti un passo indietro. Lo dico a Salvini e lo dico al sottoscritto. Senza descrivere mostri dall'altra parte, si può dimostrare di avere una proposta per Milano. Se questa è la strada ci stiamo a fare un percorso assieme». Il presidente del Consiglio regionale Raffaele Cattaneo (Ncd) non ha dato troppo peso alle parole del leader del Carroccio: «Credo che ne sentiremo molte altre di dichiarazioni e la partita per Milano è ancora lunga». Tuttavia «restano i fatti politici.
Quello che abbiamo sottoscritto insieme, consiglieri della maggioranza e assessori esterni, è un fatto politico che dice che dalla Lombardia c'è la proposta di un modello di governo e anche di coalizione politica che dimostra di poter funzionare, di affrontare le difficoltà senza tentennamenti e scossoni e soprattutto di fare le cose, che è quello che interessa ai cittadini. Se funziona in Lombardia non vedo perché non debba funzionare anche per Milano».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.