«In via Sammartini, dove non esiste più la dignità»

La denuncia della consigliera di Fi Silvia Sardone: «Ora Sala si faccia sentire con il governo»

La situazione sta diventando invivibile in via Sammartini, a pochi metri dalla stazione Centrale. Agli arrivi dei profughi si sono sommati altri arrivi, e poi altri ancora. Risultato: non c'è posto per tutti e non ci si riesce nemmeno più ad arrangiare stringendosi un po'. Da qui i bivacchi di fronte alla stazione, in cerca di un angolino d'ombra sotto la Mela di Michelangelo Pistoletto.

Durante il suo sopralluogo, Silvia Sardone, consigliera di Forza Italia neo eletta a Palazzo Marino, è rimasta sbalordita. «Quella che ho avuto modo di riscontrare in via Sammartini - racconta - non è certo ciò che si può definire un'accoglienza dignitosa. Uomini e donne abbandonati a se stessi, costretti a bivaccare sotto il sole, difendendosi dalla calura solo con qualche telo termico e qualche bottiglietta d'acqua o raggruppandosi sotto l'unico albero d'alto fusto presente per cercare sollievo».

I milanesi hanno risposto in massa agli appelli dell'assessore alle Politiche sociali Pierfrancesco Majorino ed hanno portato al centro di accoglienza beni di prima necessità, saponi, shampo e vestiti di cotone. Ma non basta. «Ho assistito al trattamento mediocre cui sottoponiamo quelli che vengono nel nostro Paese in cerca di una vita migliore - denuncia la Sardone - Una situazione che va ad aggiungersi ai notevoli disagi che questa invasione sta creando ai residenti e ai sempre più evidenti problemi d'igiene che si stanno manifestando». Una situazione, spiega la consigliera, che «il governo non considera, incapace di convincersi che se non si riprendono al più presto i respingimenti, si aumentano i rimpatri e non si inizia ad aiutare questa gente al loro Paese, presto la nostra società ne sarà travolta e stravolta». Per questo, conclude, «ci aspettiamo che il neosindaco di Milano, Giuseppe Sala, dimostri di saper picchiare i pugni sul tavolo per farsi rispettare dal governo e che venga in aula a riferire su come intende risolvere il problema una volta per tutte, non solo in via emergenziale». Al momento tuttavia non c'è nulla di tutto ciò. Anziché dire che Milano è full, che non ci sono più posti e che anche gli altri comuni dovrebbero fare la loro parte, Sala che fa? Apre le porte di Expo e crea un nuovo campo profughi che tutt'altro sembra fuorché qualcosa di temporaneo.

Anche Nicolò Mardegan, di NoixMilano, chiede un intervento di Sala con il ministro Angelino Alfano. «Nel 2015 - fa notare - le domande di protezione internazionale presentate in Europa sono state quasi 1,4 milioni.

In Italia nel 2016 sono state più di 40mila e, secondo quanto riferito in audizione alla commissione della Camera dal prefetto Trovato, nel nostro paese ben il 60% delle richieste non è stata accolta. Il 14% arriva in Lombardia e di questi migliaia sono addirittura clandestini, è ora di dire al ministro Alfano basta».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica