San Raffaele, via ai 244 licenziamenti

Una riunione fiume. Estenuante. I sindacati e i vertici del San Raffaele si sono rinchiusi nelle sale del ministero del Lavoro a Roma alle 11 di ieri mattina e hanno fatto le ore piccole senza la fumata bianca sperata. Niente accordo sul piano per evitare il licenziamento di 244 lavoratori del comparto. Nemmeno nell'ultimo giorno disponibile per le trattative. Le lettere per annunciare gli esuberi ai diretti interessati sono pronte a partire. E, se non oggi, verranno spedite nei prossimi giorni.
I sindacati non si sono presentati al tavolo romano né morbidi né disponibili alle trattative ma hanno sfoderato la solita tecnica del «muro contro muro» che portano avanti da mesi con la nuova squadra di Giuseppe Rotelli, a capo dell'ospedale. Anzi, forse qualcosa di più. Le «frange» più estremiste hanno impedito ai più moderati di portare avanti la trattativa, tanto che la Cgil ha preso ufficialmente le distanze dalla linea di condotta dei colleghi. Una spaccatura in piena regola che fa naufragare il sogno di salvare i lavoratori amministrativi dell'ospedale.
Eppure sembrava che negli ultimi giorni ci fosse un clima più rilassato, soprattutto dopo gli incontri con il prefetto di Milano e con i rappresentanti del ministero romano. I sindacati si erano detti disponibili a sospendere i premi aziendali per uno o due anni al massimo, a considerare il contratto privato proposto dall'amministratore delegato Nicola Bedin in cambio di un superminimo o di uno scatto di carriera per i vecchi assunti.
Il punto più ostico è rimasto quello dei tagli: l'azienda ha chiesto un 9%, i sindacati si sono opposti puntando a ridurre la percentuale. Ma ci si è ritrovati a un punto morto. Ancora. Intanto ieri pomeriggio a Milano, davanti Palazzo Marino, i lavoratori e rappresentanti dei sindacati di base di altri ospedali milanesi, come San Paolo, Niguarda, San Carlo, Fatebenefratelli e Asl Milano 1, hanno manifestato in solidarietà dei lavoratori del San Raffaele. «Anche gli ospedali pubblici - spiega Pino Petita, rappresentante sindacale aziendale del San Paolo - iniziano ad avere gli stessi problemi di quelli privati, con il taglio dei posti letto e il mancato rinnovo dei contratti a tempo indeterminato.

Probabilmente nei primi giorni di febbraio ci sarà un altro sciopero della sanità milanese. Facciamo pressione al Comune, che ha promesso interventi sostanziali ma non ha fatto nulla finora». Il San Raffaele sarà oggetto del consiglio comunale convocato per domani.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica