Il San Raffaele blocca le strade, il San Giuseppe le sale operatorie

Che i dipendenti di un ospedale bloccassero una tangenziale non si era mai visto finora, nemmeno nel corteo più accanito. Ma la paura di perdere il posto di lavoro è talmente tanta che 400 lavoratori Rsu del San Raffaele hanno bloccato la circolazione, in entrambe le direzioni, nella tangenziale vicino a via Olgettina per protestare contro i licenziamenti previsti dall'azienda. Sull'argomento è intervenuto lo stesso ministro alla Salute Renato Balduzzi, che spera in una riapertura delle trattative. Al momento però, dopo settimane di muro contro muro con i sindacati, l'azienda ha dato inizio ai primi 244 esuberi. «Non si possono far ricadere le responsabilità della vecchia proprietà sui lavoratori dell'ospedale» è furente Onorio Rosati (Cgil).
Tensione alle stelle anche alla Multimedica, dove potrebbero scattare a breve oltre 1.700 provvedimenti di cassa integrazione a rotazione tra i dipendenti, medici esclusi. Ieri in uno degli ospedali principali del gruppo, il San Giuseppe, sono state bloccate le sale operatorie fino alle 10 del mattino a causa dell'assemblea dei lavoratori. I sindacati chiedono all'azienda di conoscere punto per punto i bilanci delle singole strutture del gruppo (a Milano, Sesto San Giovanni, Castellanza, Limbiate) per capire se è davvero necessario il sacrificio di così tanti dipendenti e per valutare vie alternative. «Tuttavia per ora non abbiamo ottenuto nessuna cifra» protestano i rappresentanti dei lavoratori, che temono di replicare la telenovela del San Raffaele.


Intanto torna alla ribalta un altro nodo: quello della Città della Salute, che riunirà istituto tumori e Besta. Un po' perplessi sul progetto, i sindacati dell'Int scrivono a Balduzzi per chiedere certezze sui finanziamenti alla ricerca.

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