Pericolo scampato per il l'università del San Raffaele. «Due mesi fa pareva non fossimo più nulla» tira le somme il nuovo rettore Alessandro Del Maschio. Invece i corsi post laurea per gli specializzandi cominceranno senza ritardi né intoppi. Merito (anche) del ministro dell'Istruzione, Maria Chiara Carrozza, che ha evitato la chiusura dell'ateneo. Ma ora spunta un nuovo allarme: più posti per gli specializzandi. «Oggi - spiega Del Maschio - sono 300 ma ne servirebbero almeno il triplo». «Abbiamo uno stock di offerta importante - aggiunge il magnificus - comprese scuole di specializzazione ritenute dai ministeri con i requisiti per formare una quantità di specializzandi molto significativa. La realtà è però che ci è permesso di aprire un numero ridicolo di posti».
A subire una «decapitazione» dei posti, ha ammesso, sono tutti gli atenei, «ma il taglio lineare è una modalità insensata, una follia. Il nostro è un potenziale formativo certificato e alcune specializzazioni (ad esempio chirurgia vascolare) hanno un solo posto, bisognerebbe almeno triplicarli».
Nonostante la crisi e il rischio della chiusura, l'università Vita e Salute mantiene i numeri di sempre. Non appena si è sciolto l'arcano sul futuro dell'ateneo, gli aspiranti medici si sono precipitati a iscriversi al test d'ingresso, che si terrà il 28 agosto. Ben 3.
Oltre a Del Maschio sono stati nominati anche tre prorettori: Massimo Clementi, Cesare Maffei e Alberto Zangrillo, medico di fiducia di Silvio Berlusconi.
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