Ci è voluto l'intervento dell'assessore regionale alla Sanità Mario Melazzini per convincere le due infermiere del San Raffaele a scendere dal tetto dell'ospedale. Melazzini, assieme all'assessore comunale al Lavoro Cristina Tajani, ieri pomeriggio si è presentato in via Olgettina per dimostrare che ce la sta mettendo tutta per salvare il San Raffaele. Rassicurate, le due dipendenti, che erano barricate sul tetto da 36 ore, hanno interrotto la loro protesta. La volontà delle istituzioni per tutelare i posti di lavoro c'è, eccome. Tanto che nei prossimi giorni verrà convocato un Consiglio comunale straordinario in cui verranno fatte sedere attorno a un tavolo comune tutte le parti in causa.
Sembra riaprirsi un piccolo spiraglio anche nelle trattative tra sindacati e azienda sul nodo dei licenziamenti. Ieri l'incontro tra l'ad Nicola Bedin e i delegati Rsu si è concluso con la stesura di un nuovo documento anti esuberi. Un testo, che dovrebbe essere completato per domenica sera, in cui saranno esplicitati, nero su bianco e nei dettagli, i punti del piano alternativo ai 244 licenziamenti. Lunedì ci sarà poi un nuovo incontro.
L'obiettivo dei piani alti di via Olgettina, che già nei giorni scorsi avevano ricordato la validità delle proposte alternative ai licenziamenti, sarebbe quello di fissare un punto di partenza sulla base del quale sedersi attorno a un tavolo e ritrovare il dialogo con i sindacati. Ma, nel piano già presentato ai sindacati, c'era un punto che fa tremare medici e dipendenti: la proposta di uniformare i contratti pubblici in privati.
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