San Siro addio o per sempre?

sempre? Milan e Inter lo vogliono abbattere ma città, politica e sport sono divisi. Diteci la vostra

San Siro addio o per sempre?

Le squadre in campo sono agguerrite e trasversali. Politici, vip (da Laura Pausini a Vasco Rossi fino al chitarrista del «Boss», Little Richards, che dagli Usa si unisce al coro in difesa del vecchio Meazza), calciatori (Franco Baresi a favore del nuovo impianto, Roberto Donadoni contro). Sul futuro di San Siro si è acceso un dibattito quasi imprevedibile. Dopo che il sindaco Beppe Sala il 5 novembre ha approvato la delibera che riconosce la pubblica utilità al progetto del nuovo stadio di Milan e Inter si è scatenato l'«inferno» (pure per lui, che aveva fatto melina per tutta la campagna elettorale e ora si trova assediato anche dai suoi). Il comitato «Sì Meazza» a cui aderiscono pure il consigliere della lista Sala Enrico Fedrighini o il Pd Rosario Pantaleo, ha annunciato ricorso al Tar, alla Corte dei Conti e anche alla Commissione Ue perchè «il Comune sta dando un aiuto di Stato a Inter e Milan e viola la libera concorrenza» secondo il portavoce Luigi Corbani, ex vicesindaco socialista che si batte per salvare il Meazza, anche senza il calcio («i club si facciano uno stadio altrove»). Il comitato «Referendum x San Siro» (con le firme tra gli altri dei radicali Marco Cappato e Lorenzo Lipparini e del consigliere Fi Marco Bestetti) ha avviato le pratiche per due consultazioni in difesa dell'impianto storico. I due fronti per ora vanno divisi ma sono d'accordo sulla richiesta di aprire un dibattito pubblico sul tema. E dopo essersi appigliata a cavilli la giunta ha ricevuto dal Ministero delle Infrastrutture un chiarimento che non lascia alibi, quindi due giorni fa ha dovuto dire sì. E il capogruppo dei Verde Carlo Monguzzi, tra i più fervidi pro Meazza in maggioranza con il dem Alessandro Giungi, ieri ha bacchettato Sala e assessori: «Comune mio che brutta figura sul dibattito pubblico. Ora puoi rimediare solo facendo in fretta il tuo dovere. Per un mese hai fatto la figura di non volere la partecipazione dei cittadini, malgrado la legge lo imponesse, ora ci vuole un colpo d'ala».

I club hanno presentato giorni fa il progetto vincitore per il nuovo stadio, «Cattedrale» disegnata da studio Populous. Nella nuova versione sono sparite le torri delle polemiche e l'impianto è immerso nel verde. Sono scattate ironie e meme: il Municipio 8 riprodotto come se fosse una giungla, lo stadio proiettato in un ambiente bucolico. Il capogruppo Pd Filippo Barberis invece ha messo a confronto l'area oggi e domani, e a chi critica chiede: «Siamo soddisfatti dell'area stadio oggi? Di quello che offre e di come viene usata quando non si gioca? La mia risposta è assolutamente no. Per l'82% è una colata di asfalto e cemento inutilizzata per gran parte della settimana. E sei club abbandonassero il Meazza ci troveremmo una struttura mastodontica e insostenibile». Quasi sulla stessa linea il capogruppo Fi Alessandro De Chirico: «Serve il nuovo stadio, ora è una landa desolata. Sono sempre stato a favore. Ma è il caos totale. Salvini propone addirittura di inserire San Siro tra i Patrimoni dell'Unesco. Siamo a chi prende posizione a favore di telecamere per intercettare i voti di chi vuol salvare il Meazza».

Azzurri divisi: il sottosegretario regionale Alan Rizzi, ex assessore allo Sport nella giunta Moratti, chiede a Milan e Inter di «ascoltare chi sostiene il progetto di riqualificazione del Meazza». Salvini come il colonnello Fdi Ignazio La Russa è a favore del doppio stadio, «possono coesistere con usi diversi». Ora la parola passa ai lettori. Diteci la vostra inviando una mail a segreteria@ilgiornale.it.

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