Quando si parla di droga è un tipo aperto, senza preconcetti Domenico «Mimmo» Barbaro. Classe 1973, residente a Buccinasco, nonostante il cognome ingombrante della cosca di Platì tra le più potenti della 'ndrangheta, Mimmo non fa affari solo con «compagnucci» dalle solide radici calabre. Non ha esitato così a farsi socio anche con il gruppo di spacciatori capeggiati da Michele Luongo, un foggiano di 36 anni che abita a Settimo Milanese, ma spaccia da un pezzo sulla piazza di San Siro - tra via Tesio, via Pinerolo e via Novara, a due passi dallo stadio - grazie a una rete di pusher di tutto rispetto e organizzati come un piccolo esercito, con basi logistiche per nascondere la droga, telefonini e sim card «dedicate» solo allo spaccio. Un'alleanza rivelatasi fatale per Mimmo e altrettanto sciagurata per quelli di san Siro anche se tra i clienti del gruppo criminale c'erano persino dei calciatori.
Ieri all'alba gli investigatori della squadra mobile e la Dda hanno arrestato ben 18 di loro, tutti italiani, sequestrando cocaina (detta «ricciola»al telefono, per non cadere nella trappola delle intercettazioni) marijuana e armi e accusandoli di associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti. L'indagine è in realtà la costola iniziale dell'operazione «Miracolo» di un mese fa che aveva sgominato un traffico di cocaina colombiana dal Costa Rica infilata tra bancali di ananas: allora in carcere finirono in 29.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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