Missione innovazione. Giubbini con sensori, telecamere a visione artificiale e radar per la «home hospitalization». Fra bisogni crescenti e risorse in calo, la sanità lombarda cerca di anticipare il futuro. E lo fa con una missione dell'assessore al Welfare Giulio Gallera in Israele, uno dei Paesi che ha ispirato la riforma lombarda. Per un modello universalistico come il nostro, la sfida dei prossimi anni sarà mantenere gli attuali livelli di qualità contenendo i costi: una quadratura del cerchio possibile solo con l'innovazione. E la patria dell'innovazione è Israele, la «Start-up Nation». A 70 anni dalla sua nascita, il Paese è fra i più avanzati per capacità tecnologica e scientifica ed è fra i primi al mondo per brevetti (soprattutto medici). Gallera ha visitato alcuni dei più importanti centri per l'innovazione nel campo della cura e dell'assistenza. Mercoledì è stato all'Israel Export Institute. «L'attenzione per l'innovazione è assoluta - spiega l'assessore - lo Stato finanzia le start-up e crea un ecosistema in cui le migliori vengono premiate dall'attenzione delle multinazionali. In questa logica si lavora molto sulla salute, la telemedicina, il lavoro a domicilio».
In Israele la telemedicina è realtà, con piattaforme intelligenti che permettono di condividere dati, condurre visite e perfezionare diagnosi in remoto. Alcune piattaforme di monitoraggio sono basate su sensori capaci di prevenire eventi clinici acuti o peggioramenti drastici. Battito cardiaco, frequenza respiratoria, movimenti: in caso di anomalie vengono inviati specifici «alert». «Dalla visita abbiamo ricavato un bagaglio di idee, prospettive e suggestioni», racconta l'assessore. Nel triage dell'Assunta hospital - praticamente blindato per neutralizzare la minaccia di attacchi missilistici - si adotta un sistema di «home hospitalization» per i pazienti che arrivano in condizioni tali da non giustificare il ricovero: telecamere e radar sono in grado di individuare ogni complicazione. Gli specialisti seguono e visitano a casa il paziente non acuto. I risparmi si aggirano sul 50%. Sperimentato un giubbino dotato di sensori per il monitoraggio delle funzioni vitali, uno strumento studiato per pazienti con problemi cardiaci, che migliora la qualità della vita e riduce i costi. Provato un «kit» con telecamere per le diagnosi in remoto. Immaginabili le possibili applicazioni nelle zone montane o disagiate. Strumenti innovativi permettono di effettuare a casa esami della funzionalità polmonare, per esempio a bambini, anziani o pazienti allettati. I tempi delle terapie intensive sono ridotti, grazie a protocolli di questo tipo. Le applicazioni sono e molteplici. Una piccola telecamera applicata sugli occhiali decodifica verbalmente ciò che viene visualizzato, anche i volti, e memorizza tutto con un algoritmo. Gallera ha incontrato Gianluigi Benedetti, l'ambasciatore italiano. «Insieme abbiamo discusso di Digital health e dei vantaggi che la digitalizzazione ha portato ai cittadini e alla sostenibilità del sistema sanitario israeliano». I problemi dei sistemi sanitari sono simili: «Tutti sono di fronte a questioni simili - ha spiegato - per esempio nel rapporto fra ospedali e medici di medicina generale. Qui vigono sistemi innovativi che garantiscono efficienza e contengono i costi. Le nostre strutture sono spinte a lavorare in questo senso». Ad accompagnarlo, i direttori delle Asst di Lecco e Pavia. In programma la firma di protocolli per sperimentare la home hospitalization. A gennaio Israele dovrebbe restituire la visita e a marzo la Lombardia parteciperà a un fiera dell'innovazione. Ieri l'assessore ha incontrato Hagai Dror, direttore generale del ministero della Salute.
E ha visitato lo Sheba Medical Center, il presidio col reparto di riabilitazione più innovativo del Paese. «Un ospedale d'eccellenza con il quale abbiamo gettato le basi di una proficua collaborazione con gli Irccs lombardi».
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