La sanità secondo Forza Italia «Più servizi e meno poltrone»

L'assessore Mantovani presenta le linee guida «Libera scelta e parità tra pubblico e privato»

La sanità secondo Forza Italia «Più servizi e meno poltrone»

Parità di condizioni tra pubblico e privato, più integrazione tra ospedale e territorio, eliminazione delle attuali Asl e creazione di una sola Agenzia per la tutela della salute cancellando così 60 poltrone apicali e 70 revisori dei conti, meno burocrazia, più trasparenza e managerialità. Questo il progetto di legge depositato ieri da Forza Italia in Regione per la riforma del sistema socio-sanitario che si aggiunge alla prima bozza dal presidente leghista della commissione Sanità Fabio Rizzi e al testo approvato dalla giunta Maroni senza il voto di Ncd che ha già annunciato la presentazione di un'altro pdl. Una babele a cui il governatore Roberto Maroni ha risposto istituendo un tavolo per trovare la mediazione. «Noi presentiamo le nostre idee liberali - ha spiegato ieri l'assessore alla Salute Mario Mantovani - poi si farà un quadro sinottico con tutte le proposte e si elaborerà un progetto da sottoporre al consiglio». Nessuna contrarietà al testo approvato anche da Forza Italia in giunta, «però avevamo altri progetti da inserire, altre idee, altre proposte». Al suo fianco, nell'incontro di ieri al Pirellone, il capogruppo di Fi Claudio Pedrazzini, il delegato al tavolo che discute la riforma Fabio Altitonante e il responsabile del dipartimento Sanità del partito Sante Zuffada.

Già negli articoli 1 e 2 dedicati ai «principi», si sottolinea come «equità» debba significare «non solo scelta libera, ma anche consapevole e responsabile, parità di condizione per gli erogatori pubblici e privati, protagonismo del volontariato e dei benefattori». Istituita l'unica Agenzia per la tutela della salute che «acquista e controlla», mentre su bacini non inferiori ai 600mila abitanti nascono le Ais, Aziende integrate per la salute. «Non più divisioni tra ospedale e territorio, ma uniche realtà capaci di garantire un percorso di cura globale e integrato». Nuovo modello di cura per il paziente cronico, ha spiegato Mantovani, «visto che entro il 2030 ci saranno 3 milioni di over 65, di cui un milione di over 80 con l'assorbimento del 70 per cento delle risorse». Per questo il pdl individua nuovi Drg (rimborsi regionali per prestazioni, su tariffa), i medici di medicina generale e i pediatri di famiglia che «amplieranno la loro azione di presidio insieme a colleghi specialisti pubblici e privati» e le farmacie dove saranno erogati sempre più servizi. Nessun cenno al progetto di unificare in un solo assessorato Salute e Famiglia. Per Pedrazzini un tema di «minor rilievo, ci riserviamo tutte le valutazioni con Maroni e gli alleati sui benefici di questa scelta, senza escludere nulla». Secondo i pd Carlo Borghetti e Sara Valmaggi «sulla riforma più importante Fi e Ncd stanno conducendo una guerra di logoramento a Maroni». Ma per Altitonante «si ridurranno le liste d'attesa delle visite specialistiche, azzerando le code al pronto soccorso che oggi in codice bianco e solo a Milano contano 120 mila persone all'anno.

Per riuscirci abbiamo introdotto il concetto di presa in carico dei pazienti cronici e fragili e previsto presidi sul territorio che si facciano carico delle attività di prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione». In questo modo, assicura, «si potrà azzerare il ticket».

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