Dal sarto al vetrinista oltre 560 occasioni per trovare una strada

Laureati ancora senza lavoro e over 50 in fila ai corsi professionali del Comune

Chiara Campo

Dai corsi di arabo, cinese e giapponese (a quanto pare richiestissimo) a quelli di liuteria - il restauro degli strumenti a corda - fino alle basi per diventare vetrinista o progettista di giardini e trompe l'oeil. É partita la campagna di iscrizioni agli oltre 560 corsi al via da settembre nei centri di formazione professionale del Comune per l'anno 2017/2018, «corsi per tutti» li ha definiti l'assessore al Lavoro Cristina Tajani rimarcando che nonostante i tagli di bilancio negli ultimi anni l'offerta non è stata ridotta e si è scelto ancora di non richiedere l'Isee ai partecipanti, quindi posti limitati ma conta solo l'ordine di iscrizione e non il reddito per essere ammessi. E i prezzi «poniamo per corsi di inglese di alto livello sono molto sotto l'offerta di mercato». Tant'è che le lezioni di lingua guidano la top ten dei corsi più apprezzati, per l'inglese o il francese ci sono richieste dieci volte la capienza. Milano è tra i pochi Comuni in Italia a gestire corsi di formazione professionale di alto livello, investe 300mila euro all'anno per i materiali, circa 700mila per arruolare insegnanti esterni anche se «il grosso della spesa è rappresentata dal lavoro dei professori, assunti direttamente dall'amministrazione». La Tajani torna a chiedere alla Regione di «rivedere la legge sull'accreditamento che oggi esclude i corsi gestiti direttamente da enti pubblici».

Nell'anno 2016/2017 hanno partecipato quasi diecimila persone, 9.778 per l'esattezza, e dall'identikit degli iscritti emergono alcuni spunti. I corsi vengono scelti soprattutto da chi ha tra i 30 e i 40 anni (il 45%), magari si è laureato e non ha ancora trovato uno sbocco o da chi - quattro su dieci - ha tra i 41 e i 60 anni, forse è rimasto fuori dal mercato del lavoro e cerca un'occasione per reinventarsi un mestiere o riqualificarsi, per non essere scavalcato da chi è cresciuto a pane e computer. Solo il 5% dei frequentatori è un giovane tra i 18 e i 29 anni. Il 25% di iscritti ha tra 41 e 50 anni e il 16% che ha un età tra i 51 e i 60, l'8%% invece è over 60. Chi rientra nella fascia che ha passato i quarant'anni sceglie soprattutto i corsi di informatica, artigianato, sartoria, per operatori della ristorazione, elettricisti, restauratori di mobili, lingue straniere (oltre a quelle europee ci sono anche l'arabo, giapponese, cinese, serbo-croato, russo). Anche se vanno di moda anche le nuove professioni, dal vetrinista al graphic designer alla progettazione di accessori fashion. I giovani universitari orientati ad un anno Erasmus optano invece per lo spagnolo o il tedesco, va di moda tra gli stranieri il corso di liuteria mentre i nuovi arrivati optano per la full immersione di 30 ore di italiano per stranieri. Sono cresciuti l'anno scorso gli inserimenti lavorativi (97) e i tirocini (363) scattati proprio grazie al circuito del Comune, che n via Fleming e San Giusto gestisce anche due sportelli dedicati a persone disabili o svantaggiate, con un'offerta costruita on demand (hanno partecipato l'anno scorso 2.

228 persone, in crescita del 23%), con azioni mirate di orientamento, colloqui, miglioramento della preparazione. L'assessore sottolinea che il mercato del lavoro almeno a Milano «si è rimesso in moto, è calata la disoccupazione e le aziende sono tornare ad assumere».

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