La polizia è fatta anche di personaggi che, in modi differenti, hanno scritto la storia investigativa di questa città. Uomini e donne distintisi non solo per fiuto investigativo, capacità professionali e voglia di fare, ma anche per il loro carattere, più o meno facile. «L'Amministrazione», madre e matrigna, non sempre ama chi si differenzia per un particolare piglio. C'è chi li sa valorizzare questi personaggi, chi invece preferisce tenerli nell'ombra nel timore di non poterli governare. In ogni caso, costituiscono senza dubbio una risorsa. Al commissariato Greco-Turro di via Perotti 2, di questa tipologia di poliziotti, che pur vivendo letteralmente per il lavoro, non sempre hanno avuto vita facile, ma si sono guadagnati il rispetto, più o meno esplicito, di tutti (colleghi, superiori, magistrati e cittadini) ce n'è più di uno e, probabilmente, causa spazio, faremo torto a molti (e ce ne scusiamo in anticipo) non nominandoli. Il loro valore lo si intuisce soprattutto dalle condizioni del vasto territorio di competenza di questo presidio, che va da zone come la Maggiolina, fino a piazzale Loreto e a Sesto San Giovanni; da piazza San Giuseppe, via Cagliero (Greco) fino a via Fratelli Venini e piazza Morbegno (stazione Centrale), da viale Monza fino a Sesto San Giovanni, dalla zona Niguarda (con annesso ospedale) fino a viale Fulvio Testi e a Bresso attraverso viale Suzzani, viale Sarca, quindi la Bicocca (compresa l'università, il teatro degli Arcimboldi, un mega centro commerciale, una grande palestra, un hangar espositivo, il multisala «Uci cinemas Bicocca») e il Cto (Centro traumatologico europeo) di via Bignami. GLI ISPETTORI CAPO NEGRO E BRIGNOLIQuando c'incontriamo si presenta in giacca e cravatta «Significa che la circostanza è speciale» sussurra sorridendo la sua giovane dirigente, il commissario capo (sarà vice questore aggiunto a giugno, ndr) Giorgia Iafrate, prima donna a dirigere questo commissariato. Luigi «Gigi» Negro è lo sbirro più sbirro di Milano, anche se, chi non lo conosce, potrebbe scambiarlo tranquillamente per un esponente della malavita. Segni distintivi: coda di cavallo, capelli grigio-scuri ricci, occhi penetranti, stazza notevole, stretta d'acciaio, rispettatissimo da tutti (soprattutto in Procura, il che non è poco) Negro, in polizia dal 1978 - ha addirittura ispirato la figura del commissario Gigi Berté, protagonista dei gialli di Emilio Martini, la cui quinta fatica «Il mistero della gazza ladra» (editore Corbaccio) uscirà in libreria il 5 maggio. La gente lo riconosce per strada e se ha un problema, e un po' di confidenza, lo approccia direttamente per esporglielo. Perché l'uomo è burbero, come conviene al ruolo e l'aspetto certo non l'aiuta, ma il suo cuore è grande. Inoltre la sua memoria è una risorsa di valore inestimabile. «Da un fotogramma ha riconosciuto un tizio accusato di palpeggiamenti in un ospedale e che lui aveva arrestato 20 anni prima» sottolinea Giorgia Iafrate.Così se Negro si occupa di furti in appartamento e su auto (che nella zona del commissariato Greco-Turro da tempo non subiscono impennate), di rapine, sgomberi tra via Ferrante Aporti e via Nicola d'Apulia, prostituzione di viados sudamericani e spaccio - soprattutto nella zona dei garage delle case bianche di viale Fulvio Testi e viale Sarca dove il fenomeno si è notevolmente ridimensionato proprio grazie alla squadra investigativa di questo presidio territoriale della polizia che chiede una maggiore illuminazione in queste aree «difficili», meta dei balordi delle comunità rom storiche milanesi - il suo collega più giovane, Emanuele Brignoli, conosciuto tra l'altro per essere il battagliero segretario regionale del sindacato Ugl polizia di stato e per aver procurato non poche noie all'Amministrazione, ha un bagaglio umano notevolissimo e, dopo anni trascorsi alle Volanti, all'ufficio immigrazione e alla Mobile, tra disavventure e rivincite, ora a Greco-Turro spazia un po' in tutti i settori dei reati contro la persona. «Scrive benissimo e ha un entusiasmo professionale e una voglia di fare che lo rendono, come molti altri qui, un'enorme risorsa, anche umana» spiega la sua dirigente.A Greco-Turro, infatti, sono molto impegnati contro i maltrattamenti in famiglia. Nel 2015 gli operatori del commissariato sono intervenuti ben 58 volte per casi di questo genere e tre volte per stalking; in questi primi mesi dell'anno siamo già a quota 20 per le liti familiari.LA «PRIMA DONNA»Inutile raccontare le vicende che l'hanno collegata al «caso Ruby»; le accuse contro di lei sono state tutte archiviate e se l'ex questore di Milano, ora vice capo della polizia, Luigi Savina, le ha affidato il commissariato Greco-Turro, è perché la fiducia nelle sue capacità e nel suo entusiasmo sono sempre andate molto oltre la vacuità dei vari vaticini di sventura che, dopo quella brutta sera del 27 maggio 2010 (Iafrate aveva 30 anni, ndr) sembravano pendere sulla sua testa. Mentre lei ringrazia Savina «per l'opportunità concessami», a Greco-Turro si dicono «molto fortunati» di averla come capo. Del resto, oltre alla professionalità, un temperamento positivo e dinamico come il suo è merce rara di questi tempi nella polizia di stato. Lei sostiene di aver trovato una squadra di 60 persone che si occupa con passione di microcriminalità, di spaccio ma che ha anche ottimi rapporti con la gente.
«Stiamo rialzando il livello di attenzione in vista delle elezioni, ho ancora molte cose da scoprire in quest'area della città, sono qui solo dai primi di febbraio di quest'anno». Sì, c'è tempo. Del resto, come afferma Negro, «il territorio parla». E se lo dice lui...- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.