Il Comune offre i suoi gioielli alla Moda. La Scala con un invito ufficiale da parte del sindaco («è la prima volta che succede», ha detto Pisapia) per l'inaugurazione della Fashion weeh a settembre. Eppoi Galleria e Castello per le sfilate, ma anche Palazzo Reale e Palazzo Morando che ospiteranno eventi culturali. È stato deciso ieri durante l'incontro che il sindaco Giuliano Pisapia, insieme con l'assessore alla Cristina Tajani hanno avuto con i rappresentanti della Moda, quelli della «Camera» di cui non fanno parte Dolce&Gabbana. C'erano tutti, il presidente Mario Boselli, i vicepresidenti Patrizio Bertelli (Prada), Angela Missoni e Ermenegildo Zegna e come consiglieri Giovanna Gentile Ferragamo, Stefano Sassi, Lavinia Biagiotti Cigna, Carlo Capasa, Patrizio Di Marco, Jacopo Etro, Massimo Ferretti, Renzo Rosso e Carla Sozzani oltre al presidente onorario Beppe Modenese. L'incontro era fissato già da un mese, in tempi lontani e non sospetti riguardo alla questione che ha visto schierati uno contro l'altro Dolce&Gabbana da una parte e il Comune con l'assessore Franco D'Alfonso dall'altra. Così ieri sia Boselli che il sindaco hanno tenuto a ribadire che tra loro - cioè quelli della Camera e la giunta arancione di Palazzo Marino - «guerra non c'è mai stata». «I rapporti sono ottimi, sempre stati ottimi», hanno tenuto a ribadire. L'obiettivo era di capire «cosa fare insieme per rafforzare questo sistema moda che deve essere sistema moda Italia e anche di Milano», ha sottolineato il sindaco. Di Dolce&Gabbana e di tutto quello che s'è detto prima, durante e dopo nessuno vuole parlare. Disponibilità a incontrarli «quando vorranno» ha aggiunto anche l'assessore Tajani. Punto. Per il resto si parla di settembre e della fashion week, di quello che Milano può e vuole fare per fare sentire agli stilisti che «non sono soli ma che dietro c'è un sistema». «Credo sia stato un incontro all'insegna della franchezza. Non ci siamo risparmiati, ce le siamo dette tutte, ma con molto rispetto e in modo molto costruttivo», ha commentato il presidente della Camera della Moda Mario Boselli. Ma quali siano state queste «tutte» non è stato chiarito molto. «Non sono state sollevate criticità specifiche», ha aggiunto Pisapia. «È stato valutato un clima che deve essere superato. È stato fatto presente che talvolta c'è eccessiva diffidenza nella moda e che troppi non hanno compreso quanto la moda sia non solo una ricchezza di bellezza ma anche di sviluppo economico e di nuovi posti di lavoro per il Paese».
È l'avvio di una collaborazione che proseguirà in vista di Exp, con una serie di eventi che verranno presentati a novembre: «Il sistema moda Milano e Italia dovrà avere spazio anche nel padiglione Italia di Expo 2015» ha concluso l'assessore Tajani.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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