Scala, l’incognita Provincia sul futuro del consiglio

Scala, l’incognita Provincia sul futuro del consiglio

Novità, colpi di scena a conferme si attendono dietro il sipario del Teatro alla Scala. All’indomani del nuovo statuto e dell’autonomia ottenuta, che per il ministro dei Beni culturali Lorenzo Ornaghi «non è una rivendicazione del teatro ma il riconoscimento che è un archetipo a cui gli altri si ispirano, quindi l’autonomia è una sfida che la Scala dà a se stessa e che vincerà», governo e enti locali si preparano a indicare i nomi dei nuovi rappresentanti del consiglio di amministrazione, che passa da 9 a 11 (5 soci pubblici, oltre al sovrintendente e 5 privati). I nomi dei rappresentanti del Mibac arriveranno nel giro di una settimana, la prima riunione del nuovo cda della Scala entro un mese: i termini temporali indicati dal sindaco e presidente della Fondazione Giuliano Pisapia per il nuovo board del Piermarini, al termine del «pranzo di lavoro» con il ministro Ornaghi, il sovrintendente Stephane Lissner e il vicepresidente della Fondazione, Bruno Ermolli.
La grande incognita è rappresentata dalla Provincia che deve comunicare la sua decisione, anticipata da rumors che la danno uscente, se rimanere o uscire dal board. Attualmente Palazzo Isimbardi, rappresentato dal presidente Guido Podestà, siede come socio fondatore, a fronte di un contributo di 5,2 milioni di euro base più 1,5 annuali. Due le possibilità: uscire come socio fondatore ma rimanere come ente locale (mantenendo un posto nel cda) a patto di garantire il contributo di 3 milioni di euro per i prossimi tre anni. Se uscirà completamente lascerà il posto a un nuovo socio privato, che dovrà impegnarsi a versare dunque, all’ingresso, 6,7 milioni di euro.
Mistero sui nomi che sostituiranno i membri di nomina governativa Massimo Ponzellini, ex presidente di Bpm e Francesco Micheli. Un’unica certezza: «un ministro nomina i suoi rappresentanti e va quasi da sé che un altro ministro ne nomini altri». Difficili, dunque, le riconferme. Ornaghi ha poi delineato l’identikit dei consiglieri ideali: «una persona di prestigio nella vita civile ed economica milanese, di comprovata esperienza e quindi di una certa età» e «una figura meno prestigiosa, nel senso di meno nota, più giovane e dal profilo essenzialmente tecnico».

Forte della buona gestione del teatro - un bilancio in pareggio anche sul 2011, nonostante le difficoltà, ha ricordato il sovrintendente Stephane Lissner con «i complimenti di tutti i consiglieri» per la gestione del 2011, il raddoppio della biglietteria e l’aumento del 7% degli abbonati - verso la riconferma (sarà il nuovo cda a votare) Lissner, anche perché si avvicinano appuntamenti importanti che lui ha organizzato: nel 2013 il bicentenario della nascita di Wagner e Verdi e nel 2015 la stagione speciale per Expo.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica