Cronaca locale

Scatta l'ottavo sciopero: caos treni in Lombardia

«Non vogliamo colpire i pendolari». Per questo i macchinisti dell'Orsa hanno deciso di scioperare domani (dalle tre del mattino fino alle 2) e non lunedì. Lo scorso aprile, per la loro protesta, non avevano nemmeno fermato i treni ma indossato semplicemente delle pettorine bianche con scritte le motivazioni della loro battaglia. Stavolta garantiranno, almeno nelle intenzioni, le corse per la Valtellina (che da martedì avrà anche più corse) e non infieriranno ulteriormente sulla linea Lecco-Bergamo già colpita ieri da una frana.
Fatto sta che i sindacati sono al loro ottavo sciopero. Trenord comunica che la circolazione ferroviaria in Lombardia potrà subire ritardi, variazioni o cancellazioni, ma assicura che lo sciopero non avrà ripercussioni sulla giornata di lunedì, nemmeno sulle prime corse del mattino, quelle che più interessano i lavoratori.
Durante lo sciopero, per il servizio Malpensa Express, saranno istituite corse sostitutive: da e per Milano Cadorna, da via Paleocapa, con partenza agli stessi orari del treno; da e per Milano Porta Garibaldi: ogni ora dalle 7 alle 21 da Garibaldi a Malpensa e ogni mezz'ora dalle 7,30 alle 20,30 da Malpensa a Garibaldi. Tuttavia non sono previsti treni o fasce orarie garantite poiché lo sciopero è stato indetto in un giorno festivo.
I sindacati sperano, con la loro ennesima protesta, di sbloccare il nodo del contratto e chiedono un referendum tra i lavoratori. A quanto pare il dialogo con i nuovi vertici dell'azienda si è un po' arenato. Le trattative erano riprese bene con l'arrivo, a gennaio, del nuovo amministratore delegato Luigi Legnani al posto di Giuseppe Biesuz. «Siamo stati convocati - spiega Adriano Coscia, a nome dei macchinisti Orsa - ma solo per essere informati sui turni (ndr, saltati dopo il caos del nuovo sistema informatico). Tuttavia quei turni si basano su un contratto che noi non abbiamo firmato. A fronte di un'iniziale apertura, da parte dell'amministrazione c'è stata una totale chiusura quando abbiamo chiesto di parlare del contratto e delle ricadute che non ci piacciono».
Altra questione da risolvere: i conguagli negli stipendi. Da quando Trenord ha unificato, sotto un solo contratto, il personale di Trenitalia e LeNord, i parametri sono cambiati. Ad esempio, i macchinisti percepiscono come indennità 6 euro per ogni ora di guida contro i 10 euro previsti prima. Tuttavia nel «cervellone» che calcola le retribuzioni sono ancora inseriti i vecchi parametri. «Significa - spiegano all'Orsa - che prossimamente circa 800 lavoratori dovranno restituire la differenza all'azienda». Anche questo è un contraccolpo dei problemi dati dal sistema informatico «spagnolo». Lo stesso che a dicembre ha mandato in tilt gli orari e la circolazione dei treni lasciando a piedi 700mila pendolari. Quel sistema per ora è stato sospeso e Trenord continua a utilizzare il vecchio metodo. Che tuttavia non è stato aggiornato sugli sviluppi societari.

Martedì inoltre comincerà il dibattimento in tribunale tra azienda e sindacati (rappresentati dal giuslavorista Pier Giovanni Alleva) dopo il ricorso presentato dai lavoratori per chiedere l'annullamento del contratto mai firmato dalla Rsu.

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