In scena il ballottaggio dell'eleganza

Passerella in abito lungo per «first sciura» e aspiranti. Ma il record dei flash è per Patti Smith

Eleganza nelle grandi occasioni significa anche non voler essere troppo diversi da quel che si è veramente nella vita di ogni giorno o da ciò che si sta diventando. Anche quando si tratta di un cambiamento in divenire, con coordinate ancora incerte, sfumate. Ne sanno qualcosa le signore della politica, mogli o compagni di candidati sindaci, di aspiranti incerti, di primi cittadini uscenti. Il canto del cigno di Cinzia Sasso Pisapia, stretta al braccio del marito Giuliano e per l'ultima volta in qualità di first sciura, è stato grandioso, con un abito lungo blu Armani privé, con stola in tinta, difficile da dimenticare per raffinatezza e che le dava un'aria un po' seriosa, come chi si accomiata malvolentieri, ma lo fa comunque con classe. Se Corrado Passera raccoglierà voti, oltre che alla sua intraprendenza, molto lo dovrà alla bellissima moglie Giovanna Salza. Che, al sesto mese di gravidanza, con una creazione del giovane stilista toscano Stefano De Lellis lilla e nera, con clutch metallica dorata, si muove con tatto, un passo dietro il consorte, avvolta in un abito fluttuante che la fa sembrare una silfide e che pare aver addosso da sempre. Un discorso a parte merita Daniela Santanché. Qualcuno ieri l'ha definita eccessiva. In realtà la signora ha osato una mise di un altro giovane stilista, Ultrachic che, soprattutto se vista da vicino (le foto non le rendono giustizia, ndr) aveva una marcia in più rispetto a tutte le donne presenti in sala. Camicia di Prada bianca aderentissima, con papillon e gonna lunga verde smeraldo e gilet «peloso» in tinta. Capelli raccolti, la signora era più sprintosa e affascinante che mai. E con ai piedi le sue Casadei tacco 12, svettava sul direttore Alessandro Sallusti, in impeccabile smoking. Last but non least la moglie del premier Matteo Renzi, Agnese Landini. Riservata, sorridente, la signora portava con grazia un abito in pizzo nero monospalla elegantissimo di Ermanno Scervino e adatto a lei. Molto più deliziosa lei della indubbiamente splendida attrice Margareth Madè il cui abito multicolore cangiante con fascia nera davanti, aveva però solo un notevolissimo accessorio (senza offesa): il fidanzato della signora, l'attore Giuseppe Zeno.Che dire? Oltre alle succitate non si sono visti abiti da sogno. Claudia Buccellati, con la sua giacca in neoprene con esterno dorato di Yohji Yamamamoto e i meravigliosi gioielli Mario Buccellati, è stata ammirata sia per la tradizione che l'innovazione del materiali; Sonia Raule Tatò, con una sognante gonna in taffetà nero di Dior e corpetto bianco con disegni di arbusti verdi è stata pure molto fotografata. Sorridente e molto gioviale la cantante Patti Smith che però, con pantaloni neri, giacca in tinta e anfibi (bella la camicia bianca a costine!), capelli bianchi, tendenti al giallino e spettinatissimi non comunicava certo il messaggio «io sono rock (e faccio quindi quello che mi pare)» ma piuttosto, «please, qualcuno mi consigli urgentemente una ceretta al labbro superiore». Un discorso a parte meritano le signore vestite da Lella Curiel come Laura Morino Teso e la compagna di Guido Artom, Alessandra Reppini.

Abiti neri di velluto, in stile rinascimentale, con perle bianche e deliziose scollature (molto osé) davanti o dietro. Vestiti che davano un'aria sontuoso alle belle donne che li indossavano (in particolare la signora Teso ha una allure principesca), molti adatti all'occasione e anche piuttosto pratici.

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