Cronaca locale

Scendono dal bus per dare aiuto: travolti e uccisi

Marco Guidi

Un guaio al motore, l’auto in panne. Da questo banale inconveniente si è generata una tragedia ieri mattina all’alba sull’A4, direzione Venezia, al km 14,5 all’altezza di Milano. Due morti e 18 feriti il bilancio di un incidente che ha coinvolto un’auto, un pullman di turisti lettoni e un’autocisterna.
Tutto inizia quando A.B., 63 anni, è costretto a fermare la propria autovettura per un guasto, poco dopo essersi immesso dalla A52 all’A4. In quel tratto non c’è corsia d’emergenza e all’automobilista non rimane che accostare come può. Dietro di lui viaggia un pullman di una compagnia turistica. L’autista si accorge in ritardo del veicolo fermo in carreggiata, frena, ma tampona in modo lieve l’auto in panne. Quindi scende in strada, insieme ad altre persone a bordo, tutte lettoni, per prestare soccorso. Pochi attimi e sulla scena piomba un camion cisterna. Il conducente non fa neanche in tempo a frenare e travolge tutti uccidendo due persone: il sessantatreenne e l’autista lettone del pullman, V.M., 31 anni. Sul posto accorrono personale del 118, polizia stradale e vigili del fuoco. Diciotto i feriti, tra cui la moglie dell’automobilista e l’uomo alla guida dell’autocisterna. La donna viene trasportata all’ospedale di Vimercate, dove i medici la ricoverano con 25 giorni di prognosi. L’autista del camion, invece, è portato all’ospedale di Monza. Su entrambe le carreggiate si formano lunghe code, anche per colpa di curiosi, così Autostrade per l’Italia decide di chiudere per qualche ora il tratto tra Milano est e il raccordo per la tangenziale est. Forti i disagi alla circolazione in tutta la zona.
Secondo Mauro Milesi, presidente del Comitato pendolari forzati dell’A4, la tragedia non sarebbe del tutto «frutto del caso». In una nota diffusa nel pomeriggio, Milesi parla di «incidente maturato in riferimento alle problematiche riguardanti la sicurezza del cantiere per i lavori della quarta corsia più volte evidenziate dall’associazione». Si fa riferimento ai lavori in corso sull’A4 per costruire appunto la corsia d’emergenza. Milesi lamenta l’assoluta mancanza di prevenzione e preannuncia «decise forme di protesta».

Il tutto, pare, in nome della sicurezza.

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