Telecamere puntate sugli scatoloni che custodiscono i voti e un esponente per ogni comitato a sorvegliare tutta per la notte che nessuno faccia il furbo. Sono le misure prese (per la prima volta in Italia) per le primarie del centrosinistra che si giocano su due giornate, il 6 e 7 febbraio. Un'ipotesi che all'inizio era stata scartata proprio perchè una competizione elettorale come le primarie non può disporre di sistemi di sicurezza come un voto nazionale, niente agenti di polizia a presidiare le urne. Per questo, Pd, Sel e le altre liste della coalizione hanno deciso che tra sabato e domenica gli scatoloni verranno trasferiti nella sede dem di via Pergolesi, verranno accese le telecamere e un rappresentante indicato da ognuno dei quattro candidati (oltre ai big, Francesca Balzani, Giuseppe Sala e Pierfrancsco Majorino, è in campo l'outsider Antonio Iannetta) passerà lì la notte.Del resto, il clima a sinistra è già da accuse e veleni. Ieri alle 13.30 è stato convocata urgentemente una riunione del comitato delle primarie dopo le segnalazioni di mail inviate dal comitato Balzani a cittadini che non seguono più le vicende elettorali del Pd. L'accusa degli avversari: l'«utilizzo improprio» dei registri degli iscritti alle primarie del 2010. Lo dice senza mezzi termini Umberto Ambrosoli, presidente del comitato di Beppe Sala: «Sono lieto di apprendere che, contrariamente a quanto era legittimo intendere, i candidati possono utilizzare gli indirizzari raccolti in occasione delle primarie del 2010 (e forse anche quelli milanesi delle due primarie nazionali del 2012). Trattandosi di dati sensibili dei cittadini, avevamo interpretato nella maniera più severa i vincoli relativi all'uso delle informazioni personali dei cittadini raccolte in quelle occasioni. Ma le regole sulla tutela dei dati personali sono un tema assai delicato e la loro interpretazione non può essere affidata all'iniziativa (legittima? temeraria?) di una singola parte». Il Comitato promotore, la nota ufficiale a fine riunione, «censura l'uso di indirizzari che contengono e-mail di persone che non abbiano fornito esplicitamente la propria autorizzazione e invita i candidati a mettere in atto subito ogni azione volta ad evitarlo». Smentisce invece «di aver ricevuto segnalazioni su un utilizzo improprio da parte di forze politiche della coalizione». Sel sembrava coinvolta.
Alcuni dei cittadini che sui social hanno aperto il caso potrebbero rivolgersi al collegio dei garanti. Il segretario Pd Pietro Bussolati chiede «rispetto delle regole da parte di tutti. L'ansia elettorale non deve far saltare nervi e ruoli».ChiCa- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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