Scintille tra Lega e Forza Italia La Regione torna a traballare

Maroni minaccia cambiamenti dopo il voto regionale e gli azzurri sbottano: «Non è un monocolore». Tensioni su Pedemontana e sussidi. E salta la giunta

Alla vigilia del voto, la tensione è alle stelle anche in Lombardia: è saltata la giunta regionale che era convocata per ieri pomeriggio. È stato il presidente Roberto Maroni a rinviarla al 5 giugno, esasperando gli animi già agitati di Forza Italia. «La Lombardia non è un monocolore della Lega» attacca la coordinatrice regionale, Mariastella Gelmini, lamentando un'assenza di concertazione ormai totale. E il capogruppo al Pirellone, Claudio Pedrazzini: «Sono già saltati tanti vertici di maggioranza, così Maroni smonta una maggioranza che gli è stata più che leale». Numerose le questioni in cui Maroni si è smarcato da Forza Italia e Ncd, azionisti di riferimento del consiglio regionale, e si comporta come un uomo solo al comando.

Temi politici e anche nomine, non ultima quella compiuta ieri dal consiglio dei soci della Pedemontana, che ha scelto come presidente Massimo Sarmi, l'ad di Serravalle, uomo di fiducia di Maroni, a lungo ai vertici delle Poste. Tra le altre ragioni di contesa, i vertici di Fnm e anche scelte politiche come il reddito di cittadinanza e l'accelerazione sulla sanità.

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