Scioperi, botte e minacce Il prefetto ferma i tassisti PRESIDIO In serata lo zoccolo duro ha protestato davanti alla stazione Centrale

Dopo tre giorni di tafferugli, risse, scioperi selvaggi e cortei d'auto in centro, il prefetto ha sventolato il cartellino giallo ai tassisti. «Basta o faccio scattare le sanzioni penali». I destinatari del messaggio hanno abbozzato «Ma come, per noi la galera e per le auto a noleggio solo le multe?». Per questo il fronte rimane ancora frammentario e in serata sono riprese le agitazioni in Centrale. Un fragile tregua dunque fino a domani, quando il ministro Lupi incontrerà le parti per cercare un accordo.
La querelle che si trascina ormai da un anno, da quando cioè l'applicazione per telefoni e iPad «Uber» consente di mettersi in contatto con i «Ncc», vale a dire «Noleggio con conducente». Gli autisti dovrebbero rimanere nelle rimesse ma invece calano sul centro come falchi a caccia di clienti. Andando a sbattere frontalmente con i tassisti. Le proteste all'inizio tiepide sono diventate sempre più accesse, arrivando negli ultimi giorni a liti e risse quasi quotidiane. Il mensile Wired ha cercato di mettere sabato l'ad di «Uber» Benedetta Lucini a confronto con la controparte ma se non c'era la polizia di mezzo sarebbe finita male. Da qui lo sciopero. E per due giorni gli autisti hanno caricato solo donne incinte, anziani e disabili.
Ieri la giornata si era aperta con ben tre aggressioni nel corso della notte. All'1.30 un «Ncc» sorpreso in Duomo viene circondato dai tassisti, volano insulti e schiaffoni, l'autista cerca la fuga toccando uno dei rivali che si fa ricoverare in codice verde al Pini. Alle 2.50 sono i clienti di «Uber» a chiamare la polizia. Poco prima erano scesi da un'auto a nolo subito circondata da due taxi. I conducenti scendono, ma la vittima riesce a divincolarsi e fuggire. Alle 4.30 un signore di 32 anni, in realtà un tassista in incognito, sale su un «Uber» e si fa portare in stazione Centrale. All'arrivo gli dice che lui è un abusivo e non lo avrebbe pagato. Anche questa volta volano parole grosse e il «noleggiatore» nel fare la retro, colpisce il «cliente» finito poi in verde a Niguarda.
Alla mattina gli animi sono caldissimi e alle 11 una settantina di auto bianche parte dalla Centrale diretta in piazza Scala dove inizia l'assedio a Palazzo Marino, presidiato da ingenti forze di polizia. I tassisti rimangono fino alle 12.30 a rumoreggiare, quando arriva la notizia che i loro rappresentanti verranno ricevuti dal Prefetto. Tutti in marcia verso corso Monforte dove si radunano in attesa di notizie. Alle 14.30 esce il segretario generale del Satam Cna, Nereo Villa. «Il prefetto si è impegnato ad attivare anche il personale della questura per sorvegliare l'attività degli “Ncc”. Ma ha anche spiegato che lo sciopero selvaggio è illegale e ha minacciato sanzioni penali».

C'è poco da scherzare, così mugugnando tutti tornano al volante, anche se poi in serata hanno ripreso a rumoreggiare in stazione Centrale. Tregua armata dunque in attesa dell'incontro di domani con il ministro delle infrastrutture Maurizio Lupi dal quale si aspettano risposte e impegni precisi.

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