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Lo sciopero dei treni finisce in procura

È stata una Caporetto, una disfatta totale per chi ha tentato di viaggiare in treno ieri durante lo sciopero nazionale del personale ferroviario proclamato dalle sigle Orsa e Usb contro la riforma Fornero, che prolunga fino a 67 anni l'età lavorativa dei macchinisti. Lo stop doveva durare dalle 6 alle 9 e dalle 18 alle 21, ma si è trattata di pura teoria. Una vera e propria raffica di treni, infatti, sono stati cancellati anche durante le fasce protette che costituiscono un faro di luce nelle tenebre per i pendolari, creando pesanti disagi al trasporto pubblico. Persino il trasporto ad alta velocità ha scontato l'intasamento creatosi poco prima delle 9 sia in stazione Centrale che in Porta Garibaldi, nel momento in cui finiva la fascia di garanzia iniziata alle 6.
Poi se è vero che più tardi Trenitalia ha garantito la circolazione delle Frecce, corrisponde a verità anche la successiva soppressione di diversi Intercity, com'è accaduto con l'ultimo convoglio della fascia protetta di Trenord, linea per eccellenza dei pendolari lombardi che raggiungono Milano per studio o lavoro e con la quale i passeggeri hanno innescato ieri non poche polemiche. Trenord infatti ha soppresso l'ultimo convoglio di della «fascia protetta», il treno 10833, in partenza da Lecco alle 8.07. Con l'assenza del treno, per i pendolari della Milano-Lecco il blocco del servizio dovuto allo sciopero è cominciato un'ora prima. L'azienda ferroviaria ha poi precisato che il treno soppresso non rientrava tra quelli garantiti in caso di sciopero, ma allora ci si chiede come mai il suo orario di partenza sia all'interno della fascia protetta. Così Davide Zanon, segretario Regionale Codici Lombardia invita i pendolari a segnalare le loro disavventure e annunciamo l'invio di un esposto alla Procura della Repubblica per interruzione di pubblico servizio e di una segnalazione all'Autorità Garante per lo sciopero.
Insomma, la gente ieri in nelle stazioni ferroviarie è andata in tilt. E a chi dall'hinterland ha preso la macchina per recarsi a Milano, beh, non è andata molto meglio. Traffico e intasamenti nella città che si prepara all'Expo sono ormai una realtà quotidiana, figuriamoci quando il traffico triplica.
Il peggio però lo si è visto in serata: soppressi anche diversi treni che invece risultavano garantiti nella fascia protetta 18-21 la gente, letteralmente buttandosi dentro la metropolitana per raggiungere le stazioni, è come impazzita in cerca di un convoglio che la riportasse a casa.
Oggi non andrà meglio visto che scatterà la 24 ore di sciopero nazionale del trasporto pubblico indetto dall'organizzazione sindacale Usb Lavoro Privato.
Secondo Atm i disagi ci saranno tra le 8.45 e le 15 e dalle 18 fino alla fine del servizio. Tuttavia, visto che lo sciopero indetto dalla stessa sigla sindacale a gennaio provocò non solo l'assenza totale del 30 per cento dei mezzi pubblici in strada ma anche lo stop della linea rossa (la uno) e della gialla (la tre), il Comune stavolta ha deciso di muoversi prima.

Annunciando che se resta attivo il divieto di circolazione dentro la zona traffico limitato della Cerchia dei Bastioni per i veicoli superiori ai 7 metri e mezzo, il ticket di Area C sarà sospeso per tutta la giornata.

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