Scola ai cattolici in giunta: sulle unioni civili non siete al posto giusto

Non è un invito alle dimissioni, perché «non si può rispondere in termini così secchi». Ma il registro delle unioni civili varato dalla giunta Pisapia è un fatto concreto, così come la domanda su che cosa dovrebbe fare un assessore cattolico che si trovi nella giunta. Ciò che accade a Milano in questi giorni e in queste ore. E il cardinale Angelo Scola non si sottrae alla risposta: «Bisogna in prima luogo che l'assessore si confronti con molta serietà con il senso e il valore della sua appartenenza; in secondo luogo che trovi il modo di esprimere in maniera evidente e forte il suo dissenso in termini pubblici e faccia di tutto perché il provvedimento non venga approvato». Se poi, nonostante tutto ciò, i provvedimenti passano, «deve porsi il problema se si trova nel giusto contenitore». In un altro passaggio invita i cattolici a proporre con forza il matrimonio: «Se abbiamo l'idea che il matrimonio è un valore sociale decisivo»,«tendiamo a far sì che tutti siano convinti di questa idea. Per questo lo proponiamo, non lo teniamo per noi». Questo significa costruire «la società plurale che tende alla vita buona».


Siamo alla fine dell'inaugurazione della Scuola di formazione politica della Diocesi. La domanda arriva da più parti: se sia necessario andare via quando non si può più testimoniare ciò in cui si crede. «Può darsi che uno sia chiamato a compiere delle rinunce» osserva l'arcivescovo. (...)

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica