(...) tracciata per il Moro. E poi san Carlo Borromeo, che considerava questo tempio Umbilicus civitatis. «Ombelico anzitutto di carità», «ombelico di riforma spirituale, per accogliere la sfida che Martin Lutero lanciava da Wittenberg nel 1517», «ombelico di riforma culturale, artistica e scientifica, con la fondazione dell'Ambrosiana nel 1607». Dopo cinquant'anni si può tornare a scendere le scale che portano alla copia del sepolcro vuoto di Cristo, alla statua del Borromeo in preghiera, agli affreschi. «Molto resta ancora da fare, ma con il sostegno di tutti confidiamo che presto il restauro sarà completato», l'invito. «C'è però un restauro, ma la parola adeguata è la parola conversione... più nascosto e più prezioso: quello del nostro modo di pensare e di sentire».
E così: «Voglio porre con forza l'accento sulla costruzione di autentica amicizia civica in grado di formare una società aperta e solidale, di esercitare un'autorità che sia essere presi a servizio, di vivere una cittadinanza inclusiva ed accogliente, specialmente dei più deboli». La meta è diventare sempre più «cittadini del mondo, senza chiusure né barriere, senza guerra, nell'armonia e nella pace».Sabrina Cottone- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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