L'arcivescovo Angelo Scola ha presieduto nel Duomo la Messa in «Coena Domini» preceduta dal rito della lavanda dei piedi. Scola ha lavato i piedi a dodici catecumeni (cinque cinesi, cinque italiani, un giapponese e un albanese) che nella notte di Pasqua riceveranno il battesimo, gesto che esprime l'obbedienza al mandato di Gesù di servire i fratelli. Nell'omelia il cardinale ha detto, tra l'altro che «ricreare il tessuto sociale a partire dai legami costitutivi con Dio, con gli altri e con se stessi è la strada necessaria per l'edificazione del nuovo umanesimo di cui l'uomo del terzo millennio ha bisogno». «Il gesto della lavanda dei piedi oggi compiuto in pallida memoria di quello di Gesù - l'auspicio - sia per noi sorgente di appassionato servizio ecclesiale e civile».
In mattinata Scola aveva presieduto la Santa Messa Crismale. Ed erano mille i preti ambrosiani presenti a questa celebrazione, una delle più importanti e solenni di tutto l'anno liturgico.
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