"Scollegato dalle esigenze della città" E il centrodestra dà fuoco alle polveri

«Sinistra sempre più ridicola: clandestino il 60% degli accolti» L'ex vicesindaco: «Una perla di saggezza del primo cittadino»

"Scollegato dalle esigenze della città" E il centrodestra dà fuoco alle polveri

«Il sindaco Sala è completamente fuori dalla realtà, sembra vivere in un altro pianeta».

È lapidaria Silvia Sardone nel commentare l'intervista esclusiva rilasciata del sindaco Beppe Sala al mensile Domus, in edicola da stamane e nella quale il primo cittadino insiste sulla necessità di prendere «consapevolezza che senza immigrati la città si ferma». L'intervento della consigliera regionale e comunale del Gruppo Misto è molto polemico, Sardone si scaglia con veemenza contro Sala. «Quello che stupisce è che la sinistra non se ne rende minimamente conto: per Sala, Majorino e compagni gli immigrati vengono sempre prima degli italiani tanto da pensare che senza di loro Milano si fermerebbe. Essere una città aperta e internazionale significa anche accogliere chi scappa dal proprio Paese per fuggire alle guerre o decide di costruire qui un futuro migliore per sé e la propria famiglia", ma forse si dimentica che il 60% dei migranti accolti in città si rivelano poi clandestini». E conclude: «Ogni giorno che passa la sinistra è sempre più ridicola, scollegata completamente da quelle che sono le vere esigenze dei milanesi».

«Esportiamo talenti e importiamo persone in età lavorativa che però troviamo a delinquere in stazione Centrale o in altri luoghi della città, oppure manodopera a basso costo. Creiamo quartieri ghetto paragonabili a Molenbeek e alle banlieue parigine, dove 10-15 persone vivono in appartamenti predisposti per un nucleo da 4 individui. Questa non è l'immigrazione che serve a Milano». Anche Gabriele Abbiati, consigliere comunale della Lega a Milano, non è tenero con Beppe Sala.

«Dobbiamo anzitutto pensare ai milanesi sottolinea ancora Abbiati molti dei quali sono ancora oggi senza lavoro o sottoccupati, prima di esaltare un modello di immigrazione che è fallimentare e soprattutto nocivo per il nostro tessuto sociale. Se pensiamo che questo modello è fondato sull'importare manodopera a basso costo, che apre locali che danneggiano il tessuto urbano e non rispettano le regole (come i piccoli alimentari che vendono prodotti di dubbia qualità o alcolici in orario notturni ai minori di 18 anni) o le norme igienico-sanitarie previste, è evidente che non è corretto né auspicabile per Milano».

Non è da meno, tra l'ironico e lo sconcertato, l'assessore alla Sicurezza della Regione, Riccardo De Corato. «Cominciamo il 2019 con una grande perla di saggezza del sindaco di Milano, Giuseppe Sala. Milano non si è fermata nemmeno durante la seconda guerra mondiale» dichiara incredulo l'ex vicesindaco.

«Anzi, il problema del capoluogo lombardo è proprio che è saturo di questi individui, molti dei quali delinquono spacciando, commettendo rapine e furti, la maggior parte è irregolare, quindi non ha nemmeno i titoli per stare qui» conclude De Corato.

E per concludere il commento di Stefano Maullu, europarlamentare per Fratelli d'Italia. «Le dichiarazioni del sindaco Sala a favore dei migranti rappresentano un intollerabile insulto per tutti i milanesi. La grandezza di Milano si deve a loro, non certo agli stranieri di cui parla il primo cittadino».

«Anziché soffermarsi troppo sugli immigrati - conclude Maullu - Sala dovrebbe iniziare a riconoscere il valore autentico degli italiani di Milano, che da sempre rappresentano il motore di crescita e di sviluppo per la città».

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