Scontro in Procura E Podestà chiede di spostare il suo processo

Come forse era inevitabile, lo scontro frontale in corso all'interno della Procura - protagonisti, il capo Edmondo Bruti Liberati e il suo vice Alfredo Robledo - dà l'adito agli imputati dei processi al centro dello scontro di proclamarsi vittime dello scontro, e di chiedere che i processi siano tolti a Milano. A formalizzare la richiesta è stato ieri Guido Podestà, presidente della Provincia e candidato sconfitto alle Europee, che ha depositato in Cassazione una istanza di rimessione (cioè di trasferimento) a Brescia del processo per le firme false sulle liste elettorali del centrodestra alle regionali del 2010. Il processo, che era vicino al termine, si fermerà in attesa dell'esito.
Nell'istanza, Podestà denuncia che lo stesso esposto dei radicali era stato archiviato da Bruti, e poi usato da Robledo per incriminarlo: «Risulta evidente la mancanza di coordinamento se non il contrasto tra i magistrati firmatari delle due iscrizioni».

Ma a rendere inevitabile il trasferimento è soprattutto l'esplosione delle polemiche interne, che «ha in soli due mesi travalicato il limite del confronto tra i magistrati coinvolgendo le correnti in seno alla magistratura». «É apparso evidente il quadro politico in cui si inserisce la vicenda Podestà: uno scontro non solo tra due magistrati ma tra le correnti interne alla magistratura».

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