Scuola, i disabili sono senza bus E Majorino pensa solo al gender

L'anno scolastico comincia oggi con parecchi nodi da sciogliere Ma per il candidato sindaco Pd la priorità è l'educazione di genere

Oggi la scuola comincia con mille problemi: mancano gli insegnanti di sostegno e il 90 per cento dei professori non ha accettato la cattedra, quindi le classi saranno quasi tutte scoperte, in attesa dei supplenti.

Non solo: in Lombardia ci sono oltre 4.600 ragazzini disabili che questa mattina non sanno come raggiungere la scuola e che non potranno contare sul bus a cui hanno diritto. I soldi per sostenere la spesa dei pulmini non sono sufficienti. Su quest'ultima voce l'assessore alle Politiche sociali Pierfrancesco Majorino potrebbe dire la sua (anche se i soldi vengono gestiti dalla Città metropolitana). E invece che fa? Dà la precedenza ai dibattiti sulla scuola gender. E oggi prenderà parte a un incontro sull'educazione di genere alla Casa dei diritti.

La circolare del Miur sulla Buona Scuola smussa le polemiche sul gender e precisa che l'offerta formativa degli istituti scolastici deve prima passare al vaglio dei genitori degli alunni. Quindi in classe non verranno mai toccati temi eccessivamente «alternativi».

Ma Majorino cavalca l'onda di un tema che, a livello elettorale, può avere un bel riscontro in termini di voti.

Milano va in controtendenza rispetto a Venezia. Là il sindaco Luigi Brugnaro ha vietato l'uso dei libri gender alle elementari. A Milano si fa leva su tutto ciò che è omosessualità (ben consci che la comunità gay rappresenta un bacino di voti mica male).

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