Scuola materna della Barona: individuati 3 casi di varianti

Tre sui 12 casi della scuola materna in via Lope de Vega sono positivi alle varianti di coronavirus. Un genitore sarebbe ricoverato in terapia intensiva. Materna chiusa e tamponi a tappeto per educatrici, bambini e genitori

Scuola materna della Barona: individuati 3 casi di varianti

Il 12 febbraio era esploso il focolaio. Subito, il sospetto dettato dalla velocità di trasmissione, poi, sei giorni dopo la conferma: dei 12 casi, rilevati alla scuola materna Lope de Vega del quartiere Barona di Milano, tre sono risultati positivi alle varianti del coronavirus. Due alla variante inglese B.1.1.7 e uno alla mutazione sudafricana N501Y. “Ats - ha dichiarato Stefano Mansi, sindacalista Rsu - ha prescritto il tampone a tutte le educatrici, tutti i bambini e i genitori”. E tra i contagiati ci sarebbe proprio anche un genitore, ora ricoverato in terapia intensiva.

Sarebbe positiva anche un’altra educatrice di una sezione del nido vicino, ma non sarebbe collegata ai casi della materna. Le modalità di propagazione del contagio e di formazione, rapida, del focolaio hanno portato Ats Milano a richiedere analisi approfondite per rintracciare l’eventuale presenza di varianti. E proprio la caccia tempestiva alle mutazioni del virus ha permesso di scoprire i tre casi. Tutte le sezioni in cui è stato segnalato un positivo sono state messe in quarantena e per tutti i bambini e il personale è previsto il tampone.

Delle 8 educatrici contagiate "due risulterebbero ricoverate in ospedale". Lo riferiscono, riporta Mianews, i sindacalisti Stefano Mansi di Rsu e Gianluca Cangini di Rsl che chiedono "la immediata chiusura di tutta la scuola con comunicazione a tutti i lavoratori e i genitori della necessità di procedere a tamponi per conoscere la propria situazione riguardo al virus". La struttura, ricordano i rappresentanti sindacali ospita "Nido, Primavera e Scuola dell'Infanzia con la presenza di oltre 150 bambini" e mentre la scuola dell'infanzia sarebbe stata "chiusa solo ieri dopo una settimana" dai primi casi "il Nido è ancora aperto". "Il mancato isolamento di alcune educatrici sintomatiche la scorsa settimana, la mancata modifica dell'elevato rapporto numerico (fino a 24 bambini per sezione), la decisione di aumentare l'assembramento in sezione con diversi nuovi ingressi di bimbi verificatisi nelle ultime settimane, e la mancata effettuazione di uno screening con tamponi a tutte le educatrici presenti ha provocato il contagio di ben 8 educatrici". E "la mancata chiusura del Nido, dove sono presenti le commesse comuni alla scuola dell'infanzia e la presenza di numerosi fratellini e sorelline dei bimbi della scuola d'Infanzia, potrebbe rappresentare un ulteriore fattore di trasmissione del virus dentro e fuori la struttura".

Immediata la risposta del Comune di Milano. "Come per tutti gli altri casi - sottolinea Palazzo Marino - la segnalazione delle positività è stata tempestiva e i rapporti con Ats costanti. L'omonimo nido - che si trova in una struttura separata dalla scuola dell'infanzia e nel quale al momento una sola sezione è in quarantena - al momento, non è stato oggetto di un provvedimento di chiusura da parte dell'autorità sanitaria. Il Comune, anche in questo caso, si atterrà alle indicazioni di Ats".



Dalla riapertura, il caso di via Lope de Vega è la ventunesima sezione chiusa nelle scuole dell’infanzia su disposizione di Ats per l’emergere di uno o più casi di positività su 1.155 complessive, per un totale di 43 positivi (di cui 24 bambini, 18 educatori e 1 operatore di segreteria) su oltre tre mila educatori e 30mila bambini iscritti.

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