«Se una scuola funziona, perché cambiarla?». Parte da questa domanda la protesta da parte dei genitori dellistituto comprensivo Giovanni Pascoli contro il piano di riordino delle scuole elementari e medie predisposto dal Comune che dovrebbe prendere il via dal 2013. Un progetto nuovo nuovo che, nella sua prima versione, modificava ben 34 autonomie scolastiche riducendole a 19. Ad aprile scorso la seconda e ultima versione che rivede il «taglia e cuci»: delle 88 autonomie scolastiche 16 vengono tagliate. Lo chiamano «dimensionamento». In pratica è una redistribuzione degli accorpamenti delle scuole che, secondo il piano studiato da Palazzo Marino, vengono staccate e riagganciate tra loro per raggiungere gli almeno mille studenti necessari perché gli istituti diventino «comprensivi» e acquisiscano lautonomia, come stabilisce il Miur. Lo «spezzatino» ha messo in allarme genitori, insegnanti e presidi di alcune scuole che si sono mobilitati a convocare assemblee, incontri e raccolte di firme. Succede in Cicero Visconti, ad esempio. Succede anche allIstituto Giovanni Pascoli che comprende attualmente due elementari, Rasori e Ruffini e la media Mauri. Un istituto che già raggiunge i mille studenti, rispondendo ai criteri stabiliti dal Miur ma che nel progetto del Comune dovrebbe essere smembrato. Una delle due elementari dovrebbe essere staccata e agganciata allelementare Ariberto e alla media Cavalieri. Il rischio è che le maestre possano cambiare e che si perda la continuità didattica tra elementari e medie. In due giorni i genitori hanno raccolto centinaia di firme. Oggi andranno in consiglio di zona. La preside ha convocato unassemblea straordinaria. È stata lei la prima a essere sorpresa del cambiamento. Nella prima versione del piano di riordino il comprensivo Pascoli infatti non era stato toccato. Il consiglio di istituto è pronto a votare una delibera che si oppone alla proposta. Alla base un semplice motivo: il riordino non riordina ma confonde. «Il comprensivo Pascoli è nato nel Duemila ma le due scuole elementari si sono unite nell85 creando ormai una comunità educante ventennale - spiega lenergica dirigente Giovanna Croci - I criteri secondo i quali il Comune stacca la Ruffini non stanno in piedi. Ad esempio quello dei «flussi» e cioè quanti bambini della Ruffini si iscrivono poi alle medie della Cavalieri. Sa quanti sono? Lo scorso anno tre. La maggior parte degli iscritti gravita da sempre sulla Mauri». Non solo. Alle insegnanti di Ruffini sarà chiesto di scegliere se restare sotto lIstituto Pascoli, oppure essere inserite nellorganico Cavalieri. Un dettaglio che non è puramente tecnico. E la preside lo spiega chiaramente: «Abbiamo una graduatoria unica tra le maestre delle due elementari. Se uninsegnante della Ruffini preferisce restare per non cambiare dirigente oppure per seguire la programmazione didattica a cui è abituata rientrerebbe alla Rasori». A quelle più giovani con un punteggio più basso in graduatoria non resterebbe che cambiare scuola. Ci sarebbero dunque intere classi che a metà percorso potrebbero cambiare le maestre. Insomma una rivoluzione che non piace neppure alla Uil scuola. In una lettera datata 7 maggio boccia la proposta del Comune e chiede che le autonomie scolastiche restino 88.
«Va rivisto il taglio di 16 autonomie», scrivono rilevando «che non sempre i criteri seguiti risultino congruenti agli scopi ispiratori». Per questo auspicano che il Comune «apra un tavolo tecnico in tempi brevi per verificare la possibilità di confermare le 88 autonomie».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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