La goccia che ha fatto traboccare il vaso (tanto per restare in tema) sono state le cinque scuole chiuse il 21 ottobre scorso a causa della pioggia. Infiltrazioni d'acqua e aule allagate, è accaduto ad esempio alla Cesari (7 sezioni) nel Municipio 9 o alla Meleri (5 sezioni) nel Municipio 4. All'asilo Fortis all'Isola - per fortuna prima che entrassero i bimbi - è caduto un pezzo di controsoffitto. Il presidente della zona 4 Paolo Bassi sottolinea che «non si parla certo della stagione monsonica che in altri Paesi causa disastri, se il Comune per due giorni di pioggia copiosa deve chiudere istituti siamo veramente in emergenza. Ma di anno in anno ci ritroviamo a segnalare le stesse priorità di intervento perchè i lavori vengono continuamente rinviati». La Lega ha denunciato ieri - con dossier di immagini - l'allarme per lo stato dell'edilizia scolastica. «Invece di visitare le scuole per interventi spot, come distribuire le borracce con il cantante Mengoni il primo giorno di scuola, il sindaco vada a vedere lo stato degli asili e delle elementari» contesta il capogruppo e deputato Alessandro Morelli.
La situazione non è destinata a migliorare velocemente, anzi. Riferisce il presidente della Zona 2 Samuele Piscina che durante la conferenza con le Zone una settimana fa l'assessore all'Educazione del Comune Laura Galimberti ha anticipato i fondi destinati ai Municipi per la manutenzione straordinaria degli edifici scolastici - finanziati nel 2019 per opere che partiranno nel 2020 - sono scesi dai 19,5 dell'anno prima a 13. Un taglio di 6,5 milioni che equivale al 9% in meno. In centro passano ad esempio da 2,3 a 1,6 milioni, nella zona 2 da 2 milioni a 1,2 milioni, nella 6 da 2 a 1,3 milioni. «Nella mia zona - fa presente Piscina - sarebbero necessari interventi per 29,5 milioni e ne dovremo ripartire 13 tra tutta la città. La situazione è drammatica, invece si spendere soldi per le piazze colorate di urbanistica tattile che creano solo disagi o su piste ciclabili inutili si eviti di mettere in pericolo la sicurezza dei bambini: in via Venini sono caduti calcinacci, in via Russo le finestre sono un rischio, si sono allegate classi in via Cesalpino Miramare, Cabrini o Pescarenico. E la manutenzione ordinaria dall'estate è passata ad Mm: i dirigenti devono chiamare un numero verde e lamentano un rallentamento dei tempi di intervento». E per la consigliera Silvia Sardone «è inconcepibile che in ogni scuola ci siano bagni o rubinetti rotti».
Il Comune garantisce che i fondi definiti «in meno» sono stati inseriti nel 2019 su altri capitoli sempre di manutenzione ordinaria delle scuole, ad esempio su cantieri per i Certificati prevenzione antincendi. E l'assessore afferma: «Che il patrimonio degli edifici scolastici sia vetusto pare evidente e risaputo, così come è evidente e risaputo che per decenni non ci si è preoccupati di mantenerlo in buono stato di manutenzione, anche con interventi straordinari. Le ultime due amministrazioni, infine, hanno dovuto affrontare sia i cambiamenti del Codice degli appalti, le cui procedure si sono appesantite in modo non indifferente, sia le tematiche ambientali nel rispetto della salute pubblica che, soprattutto in caso di bonifiche di edifici e terreni, hanno portato a rallentamenti importanti». Sono in corso 43 cantieri di manutenzione straordinaria.
Sulla manutenzione ordinaria «le difficoltà ci sono, è inutile negarlo - ammette l'assessore -, ma stiamo lavorando con Mm e il call center perché si entri a pieno regime con il nuovo sistema di segnalazioni e interventi e per far sì che le Scuole statali utilizzino davvero i fondi che stanzia il Comune per le piccole manutenzioni: nel 2018/2019 avevano a disposizione oltre 700mila euro e ne hanno rendicontati ad oggi solamente 360mila».
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