Ma le scuole comunali vanno a gasolio

Il sindaco impone sacrifici ai cittadini, ma lui se la prende comoda

Alberto Giannoni

Questa domenica a piedi occuperà un bel capitolo nel libro del «predicare bene e razzolare male». L'amministrazione comunale, infatti, dopo anni di torpore si è svegliata a un anno dalle elezioni, imponendo una bella domenica senz'auto. Ma nel suo armadio ha diversi «scheletri» in termini di inquinamento: una ventina, come dimostra la mappa degli edifici da metanizzare che il Giornale ha provato a ricostruire.

Fra scuole, uffici e stabili di altra natura, tanti sembrerebbero gli edifici comunali che viaggiano ancora a gasolio. Un terzo di queste «centrali produttive di smog» sono scuole, fra elementari e materne, un terzo sono uffici e un altro terzo servizi con varia destinazione. La faccenda ovviamente non passa inosservata. Il Comune impone dei sacrifici alla cittadinanza in termini di revisione del parco-auto, di punto in bianco decide questa domenica a piedi palesemente priva di senso dal punto di vista dell'impatto ambientale (e carica di significati propagandistici) e intanto appare fortemente in ritardo nel suo compito. Il sindaco Beppe Sala deve essersene accorto, tanto che ha annunciato di voler mettere «fuorilegge» le caldaie a gasolio. «Se c'è una cosa scientifica su cui non possiamo discutere - ha detto - è che le caldaie a gasolio sono fonte di inquinamento, per questo le dichiarerò fuorilegge dall'inverno 2023». Dovrebbe cominciare da quelle comunali, come fa notare l'assessore alla Scuola del Municipio 5, Silvia Soresina. «Ho denunciato anche in passato la situazione della mancata metanizzazione degli impianti di 4 scuole del Municipio ma non si è mosso nulla - dice - Il contratto attuale con Engi, la società che ha in appalto il riscaldamento scade il 15 aprile 2020. Le metanizzazioni dovevano essere già state fatte. Perché non sono state fatte? Facile oggi dichiarare che verranno fatte entro il 2023 perché si è attaccati sui media. Cosa hanno fatto le amministrazioni Pisapia e Sala?».

«Inoltre - prosegue - per la scuola di via Brunacci oltre al problema della metanizzazione c'è un grosso problema di funzionamento dell'impianto. Spesso le classi sono al freddo. Devono rifare anche la rete di distribuzione che continuano a procrastinare ma la situazione non è più sostenibile, i genitori si lamentano spessissimo. Aggiungo un altro problema: si sono verificati furti di gasolio ingenti.

Dato che la scuola ha quasi 31mila cubi da scaldare anche i litri rubati devono essere stati parecchi. I furti si sono ripetuti nel tempo senza che si sia risaliti ai ladri, eppure perché entri un'autocisterna nella notte bisogna avere le chiavi del cancello».

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