«Se la gente ci parlasse anche i furti e le rapine potrebbero scomparire»

Con le segnalazioni di commercianti e studenti la polizia organizza servizi mirati. E i reati calano

Chi vuol sapere come e se funziona il tanto declamato concetto di polizia di prossimità, o semplicemente chi ha sempre nutrito scarsa considerazione per la figura del poliziotto di quartiere perché lo considera una sorta di operazione di marketing virtuale per illuderci di essere tutti più sicuri, dovrebbe parlare con i commercianti della zona Monforte-Vittoria. O anche semplicemente dare un'occhiata ai dati dei furti (in calo) nella zona. «C'è un rapporto di conoscenza tra i nostri operatori e i titolari di negozi e bar. Abbiamo puntato molto sulla possibilità d'instaurare una relazione proficua con una figura definita. E ha attecchito. Con le associazioni di commercianti, o con i singoli c'incontriamo al bisogno e se c'è qualcosa che non va. Spesso coinvolgiamo anche la polizia locale. Tuttavia devo dire che le persone si sentono meglio se hanno un rapporto privilegiato con una determinata persona».SUPERPOLIZIOTTAChi ci accoglie è Alessandra Simone, originaria di Reggio Calabria, dirige il commissariato Monforte-Vittoria dallo scorso giugno. In passato - e parliamo solo di quello milanese - è stata capo ufficio stampa della questura di Milano, quindi è arrivata alla squadra mobile, dove ha diretto la sezione minori e reati contro le donne (è riconosciuta all'unanimità come una vera e propria un'esperta di stalking, consultata ovunque e autrice di un protocollo diretto agli agenti che intervengono in casi di maltrattamenti alle donne e nei femminicidi) e successivamente è stata a capo della Omicidi e, contemporaneamente, vice dirigente della Mobile. Una volta diventata primo dirigente ha fatto una full immersion nei commissariati cittadini, trascinandosi dietro una fama di «dura» in senso positivo. Fama che lei non rivendica, ma che le fa onore: ha avuto ottime esperienze e risultati infatti al commissariato Mecenate, al commissariato Porta Genova e anche ora che è in via Poma. Lavorare con una donna tanto qualificata può non essere semplice, ma è soprattutto un patrimonio da sfruttare per i suoi 91 colleghi e collaboratori, tra cui c'è anche un congruo numero di civili, alcuni impegnati nella mensa (a Monforte-Vittoria si mangia piuttosto bene, ndr). Soprattutto in un'area tanto diversificata come quella su cui ha giurisdizione il commissariato e dove vivono circa 130mila persone: da viale Isonzo, a viale Corsica, parte di via Ripamonti e di corso Venezia, corso Indipendenza, viale Montenero, corso XXII marzo, ma anche zone come piazza Trento e dintorni e il quartiere Molise-Calvairate.I BRAVI RAGAZZI«Nella zona Molise-Calvairate ci sono i problemi che troviamo in tutte quei quaertieri milanesi dove esistono le case popolari - sottolinea la dirigente del commissariato -, tuttavia proprio in quell'area si è verificato un fenomeno molto particolare e di grande conforto per la gente, oltre che utilissimo per noi».Alessandra Simone fa riferimento all'associazione di ragazzi-sentinelle che, decisi a ogni costo a migliorare il loro quartiere, di giorno lavorano o studiano e la sera si prendono cura delle cose che non vanno, cercando di coinvolgere tutte le persone che vivono lì in iniziative positive e anche segnalando le occupazioni abusive. «Sono giovani unici, veramente bravi, che ci danno una mano anche con gli anziani troppo sfiduciati, che tendono a sopportare e a non denunciare quando vengono raggirati da sconosciuti che s'intrufolano nelle loro con una scusa qualsiasi e poi li raggirano. Questi giovani, però, non possono esporsi troppo - fa notare la Simone -. Inoltre devono assolutamente preoccuparsi anche della loro vita, del loro futuro: a uno di loro raccomando sempre voglio vederti laureato!».ASCOLTO E FURTI IN CASAAlessandra Simone si compiace di essere circondata da personale tanto motivato a Monforte-Vittoria. «Nonostante siamo molto impegnati con servizi di ordine pubblico chi entra qui - di chiunque si tratti - sa che verrà ascoltato, che troverà sempre un dialogo. E ho notato che la gente si sente rassicurata dalla volontà che nota nei singoli operatori, animati dal desiderio di essere al servizio del cittadino. Grazie a questo riusciamo a organizzare servizi di prevenzione e repressione, magari in borghese, in certe aree, contro i furti in appartamento. I ladri, prima di colpire, fanno sopralluoghi. Sappiamo, ad esempio, che alcuni sostavano come passanti qualunque davanti alle vetrine di corso Indipendenza o nelle aree verdi. I residenti vengono qui o si rivolgono ai nostri poliziotti di quartiere. Spiegano, raccontano, segnalano. Ed è così che poi facciamo lavori mirati, che portano a risultati concreti e di una certa soddisfazione».Nell'area dove, come abbiamo detto, accanto ai negozi prestigiosi ci sono anche obiettivi sensibili di una certa importanza - come la prefettura, il tribunale o l'ex sede della provincia - l'ufficio denunce svolge un lavoro imponente. Nel 2013 sono state inoltrate lì 11.030 denunce, nel 2014 11.191 e 9.

848 nel 2015. I furti in genere, ma in particolare quelli in abitazione, sono però sono in netto decremento: se a gennaio dell'anno scorso, ad esempio, le denunce sono state 32, quest'anno non hanno superato finora le 15.

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