Trova le differenze. Come nel classico gioco della settimana enigmistica, tante cose - meno una - rendono molto simili l'albero di Natale in piazza Duomo sponsorizzato da Tiffany nel 2010, quand'era sindaco Letizia Moratti, e quello alto 30 metri pagato da Dhl Express e «vestito» di 30mila led e mille fiocchi, inaugurato ieri sera. Il sindaco Pisapia era impegnato a Roma, sono state la sua vice Ada Lucia De Cesaris e l'assessore al tempo libero Chiara Bisconti ad accendere simbolicamente alle 17.15 il Natale in piazza Duomo. Qualche somiglianza, un'enorme differenza: nell'era Pisapia, nessuna polemica ha preceduto o accompagnato l'arrivo dell'albero sponsorizzato. Causa crisi, il Comune non ha messo un euro sulle iniziative delle feste ma si è affidato ai privati, dai sei patinoire alle luminarie. Anche Letizia Moratti cercò lo sponsor per il pino-simbolo di Milano, sotto la Madonnina. Ma la boutique-gioielleria allestita alla base dell'albero da Tiffany, nel colore verde acqua tipico della griffe, scatenò polemiche da sinistra alla Curia. «Vietato allestire attività commerciali in abbinato all'albero» annunciò nel 2011 Pisapia nel primo Natale da sindaco, per segnare sdegnato la distanza con il passato. Anche se quella boutique fece (economicamente) del bene alla Veneranda Fabbrica del Duomo, sempre a caccia di risorse per il restauro della cattedrale, e alla Lega italiana per la lotta contro i tumori (la Lilt). A loro furono destinati 140mila euro provenienti dagli acquisti dei milanesi e turisti sotto l'albero griffato. La Moratti fissò nella delibera di giunta che il 9% degli incassi da quel temporary store fosse destinato in beneficenza. Tanti più gioiellini venduti, tanti più soldi da investire sulla salute dei cittadini e del Duomo. Per prudenza, fissò una donazione minima a carico di Tiffany: centomila euro (e ne arrivarono 40mila in più), oltre ai 350mila con cui la griffe sponsorizzò da Sant'Ambrogio alla Befana il pino alto 48 metri addobbato con fiocchi e 100mila lampadine led. Uno dei più ammirati degli ultimi anni.
Senza alcuna polemica è stato acceso ieri l'albero Dhl, che sembra posato sui camion gialli della società di trasporti. Anche in questo caso commercio e beneficenza vanno di pari passo.
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