Se la rinascita di Dergano è bloccata dai "Pirati"

Famiglia di imprenditori non può creare alloggi per studenti: l'edificio è occupato da un anno

Se la rinascita di Dergano è bloccata dai "Pirati"

Bloccati dai «pirati». Una famiglia di piccoli imprenditori da oltre un anno cerca di portare a compimento un progetto da 2mila metri quadrati, ma il gruppo autodefinitosi «Pirati» ha occupato il fatiscente immobile di via Cozzi 1. Questo pezzo di Segnano, quartiere nella periferia nord dove il sindaco Giuseppe Sala ha chiuso l'ultima campagna elettorale, è fermo a causa degli abusivi. E per la famiglia Vazzana, titolare della proprietà, è impossibile anche staccare tutte le utenze: sono all'interno della proprietà e i tecnici si rifiutano di entrare senza una scorta. Inoltre i «pirati» hanno chiuso i cancelli con robusti lucchetti. La Milano che lavora e produce si ferma dunque in via Cozzi e le istituzioni sembrano non sentire gli appelli di una famiglia di imprenditori: segnalazioni ed esposti sono stati inoltrati a tutti gli uffici pubblici, ma ancora non si muove nulla. Così, invece di trenta nuovi mono e bilocali, destinati soprattutto agli studenti della vicina università Bicocca, resta un rudere pericolante. «La nostra intenzione precisa l'architetto Stefano Vazzana è proprio quella di costruire appartamenti di piccola taglia». Ma per adesso restano intenzioni, anche se forse il recente cambio al vertice del commissariato di zona potrebbe aiutare a smuovere la situazione

Nel frattempo i Vazzana hanno iniziato a fare i conti in vista di una richiesta di risarcimento, basandosi su una recente sentenza che ha obbligato le istituzioni a rifondere un privato che subiva da anni l'occupazione di un suo immobile. Il prolungarsi del tempo sta rendendo vani i passaggi burocratici espletati fino ad oggi, tra cui l'approvazione della commissione paesaggistica del Comune. E rischia anche di saltare il finanziamento chiesto alle banche, senza contare le bollette che continuano ad arrivare.

La politica sembra però essersi accorta del problema e lancia l'ennesimo appello affinchè si intervenga. E non solo per tutelare gli imprenditori: «La situazione, oltre ai risvolti legali, presenta anche criticità per quanto riguarda la sicurezza degli occupanti e dei pedoni che transitano nelle vicinanze dell'edificio a causa del pericolo di crolli di balconi e grondaie dovuto al precario stato di manutenzione commenta Silvia Sardone, consigliere comunale di Forza Italia senza contare il danno che deriva a tutta la zona per la mancata riqualificazione». Non è neanche la prima volta che le forze dell'ordine vengono sollecitate ad agire: già un mese dopo l'occupazione dell'immobile di via Cozzi, il Municipio 9 si era mosso con il consigliere Andrea Locati e l'assessore alla Sicurezza Andrea Pellegrini, entrambi leghisti.

In particolare era stata richiesta la sospensione della corrente elettrica e un intervento del Comune. Appelli caduti nel vuoto. E le periferie, che dovevano essere l'ossessione del sindaco Beppe Sala, perdono un'altra occasione.

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