Se si scopre che a Milano abbondano i magistrati

La brutale aridità dei numeri contro il politically correct della giustizia senza risorse. Ieri diventano di pubblico dominio i contenuti del rapporto che Luigi Birritteri, capo dipartimento della ministra Paola Severino, mette nero su bianco per disegnare i nuovi distretti giudiziari, e tira fuori una verità politicamente scorretta: che i magistrati a Milano sono troppi. Anni di proteste contro le carenze d'organico, i sovraccarichi di lavoro eccetera vengono liquidati da Birritteri con una arida valutazione delle cifre, incrociando i numeri degli abitanti con quello dei magistrati e dei carichi pendenti. Risultato: se si tagliasse robustamente il numero di giudici e pm destinati a Milano, la giustizia funzionerebbe lo stesso. Per l'esattezza, il capo dipartimento ipotizza un taglio di 32 giudici e 11 pm.
I dati sono stati forniti ieri da Birritteri in una relazione inviata al ministro Severino, che nei mesi scorsi ha ridisegnato la mappa dell'organizzazione giudiziaria in tutto il paese. Il tribunale di Milano perderà dal prossimo settembre una fetta importante del suo territorio: le zone di Rho e Legnano, che passeranno sotto Busto Arsizio, e Cassano d'Adda che andrà sotto Lodi. Una parte del taglio degli organici è figlio di questo ridimensionamento.

Ma leggendo la relazione del capo dipartimento si scopre che anche se il territorio fosse rimasto invariato, le toghe a Milano sarebbero comunque troppe. In base ai carichi di lavoro ne servirebbero 231, in base agli abitanti ne basterebbero 157. Oggi, ce ne sono 259. Troppi.

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