La mannaia della spending review si abbatte su Sea handling. A fare sacrifici non saranno solo i dipendenti, ma tutti a partire dai vertici, che osano andare oltre la soglia del 20%. Il processo di risanamento della società «non potrà essere senza costi: la riduzione del costo del lavoro dovrà essere ampiamente eccedente il 20%» ha premesso il presidente di Sea Pietro Modiano, in commissione Trasporti a Palazzo Marino. Il percorso di risanamento della società comporterà dunque «sacrifici, che è ferma intenzione della dirigenza che non siano limitati all'handling» che conta 2300 dipendenti sui 5000 di Sea.
Si comincia dal presidente, che si è autoridotto lo stipendio: «Sono arrivato in Sea con una retribuzione di 200mila euro. Sono un signore di oltre 60 anni che ha già fatto un suo percorso lavorativo, non sono qui per lo stipendio, diciamo così. Ho ritenuto di dare la disponibilità a riallineare il mio stipendio a quello del sindaco» ovvero 60mila euro l'anno. Modiano ha spiegato di avere «83mila euro di fisso più il complemento a 200mila di variabile, ma per quanto mi riguarda rinuncio a tutto ciò che sia ritenuto necessario. Poi se il sindaco non guadagna, tenuto conto che Giuliano Pisapia ha rinunciato alla sua retribuzione da sindaco va bene così. Bisogna dare il buon esempio» conclude il manager.
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