Lassessore al Bilancio Bruno Tabacci ha lasciato lassemblea degli azionisti prima della fine. La sua dirigente Mariangela Rimoldi ha rappresentanto il Comune al momento del voto del Bilancio 2011 di Sea. «Nonostante il difficile contesto macroeconomico e di settore» come ha sottolineato il presidente Giuseppe Bonomi, La società aeroportuale ha chiuso con un aumento di passeggeri (28,1 milioni, il 4,2% in più dellanno prima), oltre 456mila tonnellate di merci movimentate (+4,1%) e un utile netto di 53,9 milioni di euro. Risultati che - per compensare il buco di Palazzo Marino - hanno spinto il Comune a proporre la distribuzione di un dividendo da 17,74 milioni di euro, pari al 32,9%, anche se il cda si era espresso per il fondo di garanzia. «Perché solo 17 milioni, meglio distribuire tutto lutile e votare successivamente un aumento di capitale» ha replicato in assemblea Basilio Rizzo. Presidente del consiglio comunale, esponente della Sinistra x Pisapia ma anche azionista di minoranza di Sea. Ha contestato dunque la richiesta soft della sua maggioranza (che incasserà 15 milioni) e non ha apprezzato lo scollamento dalla proposta del socio di maggioranza da parte di F2i, il fondo che ha appena acquistato il 30% delle azioni del Comune ed è pronto a salire nellipotesi di vendita bis o quotazione. Il fondo di Vito Gamberale ha votato contro la distribuzione del dividendo. Tabacci nel pomeriggio, a un incontro nella sede Cisl sul futuro di Sea con Bonomi e il presidente della Provincia Guido Podestà, ha giustificato invece la posizione di F2i, «è appena entrato nella società e ha fatto un calcolo di rientro comprensibile» peraltro, tra la richiesta estreme del cda e quella promossa da Rizzo «abbiamo scelto di fare un ricorso limitato ai dividendi - spiega -. Non bisogna strozzare la gallina e neanche ingrassarla troppo». Spiegazione suggestiva ma contestata oltre che da Rizzo, anche dal Pdl. Il capogruppo Carlo Masseroli già ieri ha depositato uninterrogazione al sindaco in consiglio. Portare lutile a riserva, attacca, «significa che i fondi saranno distribuiti lanno prossimo con un Comune non più all84% ma al 54 o anche meno se venderà quote e F2i al 30% o di più se ne acquisterà. A chi giova?». Tra gli «aspetti strani» sottolinea dunque «la scelta di rinunciare a 30 milioni di entrate per il Comune » e «forse era il caso che Tabacci non uscisse allatto del voto».
Polemiche a parte, accanto al bilancio in positivo Sea ieri ha festeggiato lok di Enac a Singapore Airlines che da 3 anni chiedeva di poter fare scalo a Malpensa per i voli in arrivo da Singapore e diretti a New York. Unautorizzazione che per il momento è limitata a 18 mesi, ma il sindaco Giuliano Pisapia la giudica «molto positiva e spero diventi definitiva. Mi sono più volte espresso a favore della liberalizzazione delle rotte aeroportuali e di una maggiore concorrenza nel settore». Esigenza ribadita da Bonomi: «Il quadro attuale è devastante in tutta Europa» cita ad esempio il crollo del bilancio di operatori come Lufthansa (-391 milioni nei primi tre mesi del 2012) o Air France-Klm (-891 milioni nel 2011), il calo dei passeggeri da gennaio a marzo a Madrid (-7,6%), Atene (-11,1%). A dare lezioni ai colossi è il low cost, che «prim adegli altri ha capito che ai passeggeri interessa puntualità e costo contenuto del biglietto», a Malpensa nel 2011 EasyJet al terminal 2 «ha realizzato 5,5 milioni di passeggeri». E nel futuro dopo Singapore Airlines «il governo deve venirci incontro prima possibile con la liberalizzazione dei diritti di traffico». Immagina, in sintonia con Tabacci, un «coordinamento e specializzazione degli aeroporti del nord, con la regia della Regione». Ma «occorre un unico piano industriale tra Milano, Verona, Brescia, Bergamo». E Linate? Tabacci immagina un ridimensionamento, se rimarca che «ogni passeggero che scala in via Forlanini invece che a Malpensa è una perdita economica per Sea».
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