A parte qualche cancellazione, di ritardi particolari sui voli non ce ne sono stati. Ma lo sciopero di quattro ore di ieri, indetto dalle 12 alle 16 dai lavoratori di Sea handling e Sea, ha comunque creato disagi. Alle auto. In particolar modo all'aeroporto di Linate: il corteo di lavoratori ha occupato viale Forlanini bloccando il traffico e impedendo, di fatto, ai passeggeri di raggiungere lo scalo. In parecchi sono stati costretti a macinarsi mezzo chilometro a piedi con il trolley al seguito pur di arrivare al terminal puntuali al check-in.
Un centinaio di lavoratori è uscito da Linate occupando lo svincolo verso Novegro e bloccando la circolazione su viale Forlanini, dove si è formata una lunga coda. Il blocco è stato rimosso alle 16, e successivamente è stato anche liberato l'accesso all'aeroporto di Milano. Paralisi anche a Malpensa, dove le rampe della superstrada sono bloccate sia in entrata sia in uscita. In azione 150 manifestanti al Terminal 1 e un centinaio al Terminal 2, dove sono segnalate tensioni con le forze dell'ordine. E dove si segnala anche un manifestante leggermente ferito. Lo sciopero è stato indetto da tutte le sigle sindacali, dai confederali Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uil trasporti, ma anche dagli autonomi Flai, Usb, Cub trasporti e Ugl in un asse comune per far pressioni sulla Commissione europea perché sospenda la maximulta da 360 milioni che rischia di far fallire Sea Handling, la controllata con 2.300 dipendenti nel settore trasporto e smistamento bagagli, servizi a terra e check-in. Sea, che gestisce gli scali, ha invitato i passeggeri a contattare la propria compagnia aerea per ricevere informazioni (Alitalia e Air One hanno anche cancellato alcuni voli). La tensione resta alta in attesa che si pronunci l'Unione europea. La risposta arriverà la prossima settimana da Bruxelles. «Le preoccupazioni dei lavoratori di Sea e Sea Handling sono anche le mie - commenta Carlo Fidanza, eurodeputato di Fratelli d'Italia e membro della commissione Trasporti a Bruxelles -. È necessario fare chiarezza sugli scenari possibili, avendo come stella polare la salvaguardia dei livelli occupazionali e il rilancio dell'azienda». Lara Comi, europarlamentare del Pdl, esprime la sua solidarietà verso i lavoratori e aspetta risposte: «Abbiamo chiesto un incontro con la Commissione europea per sostenere la richiesta di sospensiva e uno con Sea e i suoi azionisti per conoscerne le reali intenzioni sul futuro di Sea Handling».
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