Sea, Rizzo impallina Tabacci Il sindaco invece lo difende

Sea, Rizzo impallina Tabacci Il sindaco invece lo difende

Nel «processo» al Comune sul caso Sea, allestito ieri a Palazzo Marino dopo gli sviluppi nell'inchiesta sulla vendita del 29% degli aeroporti a F2i e le intercettazioni che gettano ombre (anche) sul ruolo dell'ex assessore Bruno Tabacci, del suo assistente Luca Ungaro e su un bando cucito «su misura» del fondo, l'intervento più duro alle fine è quello di Basilio Rizzo. Esponente della Sinistra x Pisapia. Davanti al sindaco, venuto a riferire in Commissione Bilancio su richiesta dell'opposizione, il presidente del consiglio non fa sconti a Tabacci: «Io mi sento tradito politicamente da chi ha gestito l'operazione che non è andata come doveva andare, abbiamo sempre inteso che vendevamo Sea per vendere anche le quote della Serravalle. E per fortuna il sindaco ha garantito che in caso di processo il Comune si costituirà come parte offesa e non si tirerà indietro neanche se dovessero risultare coinvolti ex dipendenti o assessori», per ora puntualizza «mi sento offeso da Tabacci politicamente, vedremo se anche dal punto di vista giudiziario». Per ora avvisi di garanzia sono arrivati al patron di F2i Vito Gamberale e al dirigente Mario Maia su quell'asta approvata dal consiglio comunale nell'ottobre 2011 e chiusa con la vendita al fondo per 385 milioni il 16 dicembre. E un'altra indagine è in corso sul mancato ingresso in Borsa di Sea nel 2012, l'accusa a Gamberale in questo caso è di aggiotaggio. Nel primo filone d'inchiesta, le intercettazioni emerse nelle ultime settimane rivelano incontri tra l'ex assessore al Bilancio, Gamberale e Alessandro Profumo, consulente a titolo gratuito dell'ex assessore Boeri e pagato invece (attraverso la società Appeal&Strategy che presiede) 100mila euro dalla stessa Sea per studiare l'alternativa alla quotazione. C'è una testimonianza in Procura della dirigente del Comune Mariangela Rimoldi, che ha riferito ai magistrati di pressioni subite da Ungaro per avere informazioni sul bando. Il sindaco ha difeso Tabacci. Intanto, alle illazioni del centrodestra ribadisce di «averlo scelto personalmente come assessore, chi mi conosce bene sa che non avrei subito pressioni», e «sono contento di averlo scelto, sono convinto che ci ha permesso di superare momenti economicamente difficili». Esclude pressioni, riferisce di avergli telefonato nei giorni scorsi «per chiedergli se sapeva che Ungaro aveva fatto quelle richieste sul bando e mi ha confermato che mai lo ha autorizzato». Pisapia ribadisce che sulla vendita «non c'è nulla da nascondere e in caso di processo saremo parte lesa», ma alle domande dei consiglieri sull'ingresso di F2i in Sea svelato dal Sole 24 Ore due mesi prima che ne discutesse la giunta o della consulenza di Sea a Profumo o del ruolo di Ungaro si limita a ripetere di «averlo saputo dai giornali». Giulio Gallera, coordinatore cittadino di Forza Italia, è «allibitao dalle parole di Pisapia, si comporta come Alice nel paese delle meraviglie.

Non solo non ha fugato le ombre, ma sono ancora più forti perché non poteva non sapere. Era tutto preordinato» a vantaggio di F2i». É «possibile - domanda Riccardo De Corato (Fdi) - che il sindaco abbia dovuto leggere la stampa per sapere le cose? Aspetteremo risposte dalla magistratura».

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