La Provincia «deve rispettare gli impegni presi». Entro il 31 luglio «doveva essere perfezionata un'operazione e non è accaduto, non per colpa nostra». L'assessore comunale al Bilancio Bruno Tabacci, comparso ieri alla presentazione del festival musicale Mi-To, non ha perso l'occasione di puntare l'indice contro Palazzo Isimbardi sullo scambio di quote Sea-Serravalle tra i due enti. Lo swap è stato congelato dopo l'esposto presentato dal fondo di Vito Gamberale (azionista di minoranza degli aeroporti, acquistò a dicembre il pacchetto messo all'asta da Palazzo Marino). F2i sostiene che lo scambio non sia legittimo, occorre una gara pubblica. E il presidente Guido Podestà a luglio ha chiesto al sindaco Giuliano Pisapia più tempo per gli approfondimenti tecnici e legali. Serravalle fa capo ad Asam, la «cassaforte» azionaria della Provincia che vuole lanciare una gara internazionale per la holding senza rischi. L'attesa di una sentenza del Tar potrebbe scoraggiare gli investitori. Ma Tabacci ieri è tornato alla carica, quello di F2i «è un esposto senza fondamento» che mira «a far saltare lo scambio, ma la Provincia si è impegnata con un voto in consiglio provinciale e noi in Comune, i tempi del Tar sono troppo lunghi e dobbiamo decidere prima». Tabacci parla, ma Pisapia e Podestà lavorano. Giusto il giorno prima, lunedì sera, si sono rivisti dopo la pausa estiva per riprendere le fila del discorso. Un faccia a faccia di quasi due ore, allargato al direttore generale del Comune Davide Corritore e al capo di gabinetto della Provincia. L'assessore Tabacci: non invitato. Per quanto si può sapere invece tra sindaco e presidente è ripartita una buona e costruttiva collaborazione per valorizzare al meglio le rispettive partecipazioni in Sea e Serravalle. Anche se lo swap viene considerato un malato terminale, le due istituzioni avrebbero iniziato un percorso per considerare il piano b, che potrebbe non escludere aste comuni dei due pacchetti.
Senza scambio, il Comune si ritroverebbe come oggi con il 18,6% di Serravalle e il 54,5% di Sea, la Provincia con il 52,3 delle autostrade e il 14,5 degli aeroporti, un pacchetto difficile da valorizzare nel momento in cui Palazzo marino lanciasse un'asta bis su Sea vicina al 50%. Sotto esame anche le azioni del Comune nei confronti della Provincia se (come è probabile) salterà lo swap. L'accordo firmato dagli enti prevede anche un conguaglio di 45 milioni o a vantaggio di Palazzo Marino.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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