Seconde case: dove comprano i milanesi

Dove acquistano la seconda casa i milanesi? Quali mete hanno scelto dal Dopoguerra a oggi? Dove comprano e dove invece prendono in affitto? Dice molto sull'Italia e sulla città la ricerca del Cescat, il Centro studi Casa Ambiente e Territorio di Assoedilizia. E lo scenario che traccia il presidente di Assoedilizia, Achille Colombo Clerici, dà qualche indicazione anche sul futuro, sul mercato immobiliare in tempi di recessione, e sui possibili affari di chi getta lo sguardo oltre la crisi, e pensa a investire, per vacanze e risparmi. «Stare sotto casa - questo raccomanda Colombo Clerici per il futuro - comprare vicino, dove si può tenere sott'occhio la proprietà e dove c'è un bacino che potenzialmente garantisce di realizzare l'investimento».
Per analizzare la funzione e la storia delle seconde case dei milanesi c'è un criterio di lettura indicativo: segue la scansione storica, le ondate di investimenti e mode che si sono susseguite dal Dopoguerra a oggi? La prima presenza da segnalare è quella delle case di campagna, legate alla tradizione familiare, ubicate prevalentemente in zone poco dotate dal punto di vista turistico-paesaggistico, spesso nel raggio di 40-50 chilometri da Milano. Case grandi, plurifamiliari, indivise. Appartenenti a famiglie che si sono divise in più rami e vengono spesso usate frazionatamente o unitariamente e congiuntamente dai discendenti. Il radicamento in luoghi di villeggiatura antichi (le Prealpi, i laghi lombardi) è legato a volte al periodo bellico, quando le famiglie erano sfollate da Milano. Spostandosi verso località turistiche, e lasciandosi alle spalle la guerra, le case di acquisizione più recente hanno risposto più direttamente alle esigenze della villeggiatura della famiglia: unifamiliari e dotate di maggior pregio paesaggistico e di servizi. Nel tempo, gli insediamenti principali delle case sono quelli della Riviera ligure e della Versilia (anni Cinquanta-Settanta), delle località montane tradizionali (Settanta-Ottanta), poi delle Prealpi comasche, bergamasche e bresciane, delle Alpi piemontesi, lombarde e venete, della Costa Azzurra e Sardegna (anni Novanta). Dal '90 al Duemila sono comparse le residenze legate ai golf club, poi è stata la volta delle tenute e delle case di campagna in Toscana e in Umbria (anni 2000), infine in Puglia, in Sicilia (primo lustro degli anni Duemila), fino alla recente moda della case a Venezia, Parigi, Londra, Miami, o addirittura Santo Domingo e Malindi.
Fondamentale è il carattere di questo turismo: «Il turista milanese è sempre stato generoso, tutt'altro che tirato, e quindi - spiega Colombo Clerici - era ambìto e creava le tendenze, più che seguirle». Ecco quindi che le proprietà immobiliari dei milanesi hanno funzionato da catalizzatore sia per le case in locazione sia per il turismo alberghiero. I milanesi - così si legge - esercitano una notevole attrazione verso il turista occasionale, non solo milanese, ma anche di altre regioni. «I milanesi creano le mode turistiche».
La fotografia che risulta da queste ondate vede come destinazioni prevalentemente dei giovani le case in montagna a Bormio, Cervinia, Sestriere, Courmayeur, Ponte di Legno, Cortina. Più per gli anziani a Pinzolo, Chiesa di Valmalenco, San Fedele. Le case al mare al Tigullio, alle Cinque Terre, nel Ponente genovese e savonese, a Sanremo e in Costa Azzurra. E poi i laghi, mentre circa 5mila famiglie posseggono magioni nelle province lombarde, piemontesi, fino all'appennino tosco-emiliano. Le vacanze estive, inoltre, hanno premiato la Sardegna, le costa e le isole toscane, la riviera adriatica veneto-romagnola e marchigiana, la costiera amalfitana e salentina, Sicilia. Per finire con isole eolie, egee, spagnole e Grecia. E oggi? «È tutto fermo - osserva il presidente di Assoedilizia - stagnazione piena.

Forse ci sono anche i numeri per fare affari, ma quando manca la fiducia gli affari non si fanno». E se dovessimo guardare oltre la crisi, su quali località si potrebbe scommettere? «Io guarderei sotto casa, tornerei agli anni Cinquanta, alla Liguria».

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