Secondo round in 18 Comuni della Lombardia. Domenica dalle ore 7 alle 23 sono ri-chiamati alle urne per i ballottaggi sul sindaco 304.795 elettori. C'è un solo Comune-capoluogo, Cremona (e nella provincia si vota anche a Casalmaggiore), tre le partite rimaste in sospeso nel bergamasco (Dalmine, Ranzanico, Romano di Lombardia), due nel bresciano (Lumezzane e Montichiari), una nel lecchese (Margno), una nel varesotto (Malnate), una nel mantovano (Porto Mantovano), due nella provincia di Monza e Brianza ( Concorezzo e Muggiò) e 5 in provincia di Milano. Tolto San Zenone al Lambro, comune intorno ai 4mila residenti dove serve il secondo round perché c'è stato pareggio esatto tra Cristina Cremaschi di San Zenone Domani e Arianna Tronconi della lista civica «Il nostro paese», l'attenzione dei partiti di catalizzerà sui ballottaggi nelle altre 4 cittadine dell'hinterland. A Rozzano e Cormano in particolare il Pd rischia un altro «ribaltone» dopo Sesto nel 2017 e Cinisello l'anno scorso. Sono i «fortini rossi», la sinistra governa dal dopoguerra e potrebbe passare la mano.
A Rozzano parte in vantaggio di appena 300 voti la sindaca uscente Barbara Agogliati sostenuta da Pd, +Europa e quattro liste civiche. Ha preso il 37,28% delle preferenze contro il 37,28% di Gianni Ferretti, il candidato di Forza Italia, Lega, Fdi, Movimento Animalista e Pli. L'ex sindaco Pd Massimo D'Avolio, che al primo turno è sceso in campo con una lista civica portando a casa il 2,47% ha dato la preferenza a Ferretti. L'ex Pd Marco Macaluso invece che ha corso per Italia bene Comune incassando il 10,46% poteva portare acqua al mulino della Agogliati ma ha rifiutato l'apparentamento. «Si è ritenuto non opportuno - ha scritto su Facebook - aprire ad una collaborazione di governo della città senza che ci fossero le basi per un vero cambiamento e in continuità con una miopia politica ed amministrativa che verte unicamente a tutelare il posizionamento personale a scapito dell'interesse collettivo». E ora la «roccaforte dem» traballa davvero.
Nell'altro fortino rosso, Cormano, il candidato del centrodestra Luigi Magistro parte con un largo vantaggio, ha chiuso il primo turno con il 45,47% dei voti contro il 31,45% di Tatiana Cocca sostenuta da Pd, Cormano partecipa e Cultura ambiente e diritti. I 5 Stelle che avevano raggiunto il 12,42% non hanno dato indicazioni, si è alleato con Cocca Alessandro Milani che aveva preso il 10,6% con Sinistra unita per Cormano.
Passando a Novate, la Pd Daniela Maldini (40%) parte in vantaggio di 8 punti su Massimiliano Aliprandi di Lega, Fdi e Progetto in Comune. Ma decisivo al ballottaggio potrebbe essere Luca David, che al primo turno aveva corso per Forza Italia e due liste civiche incassando il 13% delle preferenze e ha firmato già il 31 maggio l'apparentamento con Aliprandi. «Abbiamo trovato una solida convergenza sui punti fondamentali di entrambe le coalizioni» commentano gli ex sfidanti.
A Paderno Dugnano il derby è tra il leghista Gianluca Bogani schierato da Lega, Forza Italia e Fdi (in vantaggio col 37,43%), ex sindaco pro tempore da marzo 2018 dopo l'elezione di Marco Alparone in Regione, e il Pd Ezio Casati (23,27%).
L'ex assessore azzurro Alberto Ghioni che al primo turno ha corso con due liste civiche, superando il 13%, ha firmato l'apparentamento (con la benedizione di Alparone), rafforzando la coalizione di centrodestra. Casati ha invece il sostegno degli ex sfidanti civici Giovanni Giuranna (14,69%) e Simona Arosio (10,09%).
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